IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

Doni dello Spirito Santo

Profeta è colui il quale parla al posto di Dio.
Il profeta proferisce, pronuncia, dichiara, manifesta ciò che Dio vuole comunicare al suo popolo.

"Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi." (Lettera agli Ebrei 1:1, 2 NR06)

Gesù è l' esempio più luminoso di profeta. Egli comunica la volontà del Padre e fa conoscere la via che porta alla salvezza.

"Ma se tutti profetizzano ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore sono svelati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi." (Prima lettera ai Corinzi 14:24, 25 NR06)

L' apostolo Paolo ci mostra quanto possa essere utile ed efficace il dono di profezia: esso può penetrare i segreti del cuore di una persona, anche non credente, e indurla ad adorare Dio.
Il dono di profezia possiede la chiave per aprire le porte di luoghi "inaccessibili" della mente, del cuore, dell' anima. Chi si accorge di avere queste porte spalancate, si arrende e ammette che Dio è presente ed anche operante.

"La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”, perché hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito; ciò che hai detto è vero». La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta." (Vangelo secondo Giovanni 4:17-19 NR06)

Gesù mostra alla donna samaritana di conoscerla, di sapere il suo passato ed anche il suo presente.

La domanda che mi pongo è questa: << può il dono di profezia essere efficace anche oggi, nell' era tecnologica, in cui, grazie ai tantissimi strumenti a disposizione, la privacy delle persone può essere violata in qualunque momento, sapendo quasi tutto di tutti? >>.
Se una persona che non mi conosce mi dice cose su di me che non dovrebbe sapere, la prima cosa che penso, a differenza della donna samaritana, è: "forse è riuscito a scoprire la password del mio profilo Facebook!!!"

Ora, aldilà della battuta, io credo che se il dono di profezia è autentico, se viene veramente da Dio, opererà con efficacia, superando facilmente la "concorrenza", per così dire, della tecnologia imperante.

Beh, profetizzare vuol dire anche esortare, incoraggiare.
"Infatti tutti potete profetizzare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati." 
(Prima lettera ai Corinzi 14:31 NR06)

Altro testo importante, che ci fa capire che è possibile, purtroppo, imbattersi anche in false profezie, è il seguente:
"Anche i profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino;
Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti, perché Dio non è un Dio di confusione, ma di 
pace."(Prima lettera ai Corinzi 14:29, 32, 33 NR06)

Quella che viene condivisa o diffusa come profezia deve essere misurata e giudicata alla luce della Parola: se è da Dio, essa deve essere in armonia con tutto il messaggio biblico.

Gesù parlava al posto di Dio perché era in profonda comunione col Padre, pregava incessantemente e faceva la volontà divina.
Poiché la parola del Signore è azione, chi annunzia, come profeta, la parola di Dio deve anche agire
in modo adeguato alla parola che porta.

L' apostolo Paolo dice anche che chi crede di essere profeta deve riconoscere l' autorità della Bibbia e a essa deve essere sottomesso.

Gesù sia la fonte di ispirazione principale per coloro che desiderano il dono di profezia, da utilizzare per l' edificazione della comunità di cui fanno parte.

DIFFERENZA TRA DONO SPIRITUALE E FRUTTO DELLO SPIRITO
Allo scopo di capire quale sia la differenza tra dono spirituale e frutto dello Spirito, ti propongo i seguenti due testi biblici.

"Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo." (Lettera ai Galati 5:22 NR06)

"Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non vi è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole." (Prima lettera ai Corinzi 12:4-11 NR06)

Il frutto dello Spirito ci dice come dovremmo essere (gioiosi, pazienti, mansueti, amorevoli...);
i doni dello Spirito, invece, ci dicono cosa dovremmo fare per il bene della comunità in cui ci
troviamo.

Il frutto dello Spirito riguarda la sfera dell' essere, mentre il dono spirituale tocca la sfera del fare.

Ti lascio con un augurio paolino:
Ricercate l’amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia. (Prima lettera ai Corinzi 14:1 NR06).

Occorre dunque produrre il frutto dello Spirito, che è l' amore, ed anche fare ciò che edifica la comunità alla quale apparteniamo, esercitando i doni spirituali.

IL DONO DELLA PREGHIERA
Gesù, durante il suo ministero terreno, esercitava i doni spirituali in maniera esemplare.
É Lui il modello che voglio indicarti per scoprire cosa sono i doni dello Spirito.

Desidero iniziare osservando l' esercizio, da parte di Gesù, di una particolare e importantissima capacità spirituale: la preghiera.

Gesù si trovava in un certo luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». (Vangelo secondo Luca 11:1 NR06)

Questo discepolo si rendeva conto della spiccata capacità che Gesù aveva di pregare e rivolgersi al Padre con intensità e fervore. Lo riconosce come Maestro di preghiera e gli chiede istruzioni circa questo potentissimo mezzo di comunicazione con l' Eterno.

Io credo che una capacità spirituale irrinunciabile sia proprio la preghiera. Senza la preghiera la vita spirituale non ha "gambe". É da questo dono dello Spirito che occorre partire.

”Allora, lasciatili, Gesù andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole” (Vangelo secondo Matteo 26:44 NR06)
Gesù pregava con insistenza e tenacia. Il versetto ci mostra il Maestro che rivolge al Padre una preghiera ripetuta per ben tre volte.

”Ma egli si ritirava nei luoghi deserti e pregava” (Vangelo secondo Luca 5:16 NR06)
Gesù si appartava per pregare, perché per pregare bene ci vuole concentrazione, silenzio e cose di questo genere.

”Gesu propose loro una parabola per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi” (Vangelo secondo Luca 18:1 NR06)
”In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte in preghiera a Dio” (Vangelo secondo Luca 6:12 NR06)
Gesù pregava anche di notte; la preghiera serviva a fortificarlo nella battaglia spirituale contro il male.

Queste brevi note non hanno la pretesa di esaurire l' argomento ed hanno come scopo quello di accendere un interesse in chi legge per l' approfondimento del dono di preghiera, osservando proprio Gesù nel Vangelo.

Sì, é vero, tutti siamo chiamati a pregare, per un motivo o per un altro, ma non tutti hanno una spiccata capacità di pregare.

É probabile che tu abbia il dono di preghiera se:
-la preghiera é il tuo stile di vita;
-preghi senza sentirne il peso;
-preghi a lungo e, se necessario, anche di notte;
-preghi anche per chi ti fa del male;
-il tuo atteggiamento interiore "tende" a essere come quello di Gesù mentre pregava.

Una comunità o una società hanno bisogno estremo di persone consacrate a Dio che abbiano questa attitudine alla preghiera continua, insistente.




IL DONO DI INSEGNAMENTO
Il dono spirituale dell' insegnamento é quella capacità spiccata, che alcuni membri di una comunità cristiana hanno, di trasmettere alla chiesa di Cristo delle verità edificanti riguardanti la Parola di Dio.

Gesù, il Maestro per eccellenza, ha esercitato questo dono di insegnamento in modo brillante.

Poiché nella mia vita faccio il tutor di matematica e sto a contatto, quotidianamente, con giovani studenti, il modo di insegnare di Gesù é per me fonte di ispirazione e spero lo diventi anche per chi legge questo articolo.

Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una grandissima folla si radunò intorno a lui, tanto che egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la folla era a terra sulla riva. Egli insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: (Vangelo secondo Marco 4:1, 2 NR06)
Gesù faceva molto uso di parabole (metafore, allegorie, paragoni, similitudini etc.). Il Maestro sapeva raccontare l' invisibile attraverso cose visibili, tangibili.
Utilizzava un linguaggio e concetti familiari a coloro che ricevevano il suo insegnamento.
Insegnare significa lasciare un segno nella mente degli "studenti".

Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. (Vangelo secondo Marco 1:21, 22 NR06)
Gesù insegnava con autorità, il che significa che ciò che Egli diceva e spiegava era tenuto in grande considerazione e lo ascoltavano. Quello che il Maestro raccontava era degno di attenzione e veniva preso sul serio. Le sue parole avevano un peso importante ed erano influenti.

Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità. (Vangelo secondo Luca 20:21 NR06)
Le persone riconoscevano che Gesù insegnava secondo verità, rettamente, senza riguardi personali.
Nell' insegnare ci vuole onestà e si deve avere il coraggio di rappresentare la realtà senza distorcerla.
Chi insegna non dovrebbe temere se chi ascolta pone una domanda a cui nessuno sa rispondere. É già un grande traguardo l' aver generato una nuova domanda, anche se risulta essere senza una risposta.

Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, (Vangelo secondo Matteo 7:28 NR06)
Chi ha la capacità spiccata di insegnare riesce anche a stupire coloro che ascoltano.

Questo articolo, come ho anche detto in una precedente occasione, non ha la pretesa di esaurire l' argomento sul dono spirituale di insegnamento, ma vuole suscitare l' interesse ad approfondire nella Bibbia questo tema.

Per concludere, posso dire che é probabile che tu abbia il dono di insegnamento se:
- riesci a comunicare un concetto, anche difficile, attraverso metafore, facendo dei paragoni;
- ciò che insegni é influente ed è ritenuto degno di attenzione da parte di chi ti ascolta;
- insegni con onestà intellettuale e non hai paura di trasmettere la verità, anche se é scomoda;
- il tuo insegnamento lascia il segno in coloro che ti ascoltano, generando in essi stupore, forte interesse.

Il Signore ti benedica nel tuo percorso di ricerca o perfezionamento dei tuoi doni spirituali, per il bene della comunità in cui operi.


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