IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

sabato 12 aprile 2014

BIBBIA E SCIENZA (I MAGI D' ORIENTE)

Daniele 1:20 (NR06)
"Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, egli li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno."

Daniele 2:2 (NR06)
"Il re fece chiamare i magi, gli incantatori, gli indovini e i Caldei perché gli spiegassero i suoi sogni. Essi vennero e si presentarono al re."

Daniele 4:7 (NR06)
"Allora vennero i magi, gli incantatori, i Caldei e gli astrologi; io raccontai loro il sogno, ma essi non poterono darmene l’interpretazione."

Vangelo secondo Matteo 2:7 (NR06)
"Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa;"

I Magi, questi "strani" personaggi che venivano da oriente per vedere Gesù in fasce, erano gli "scienziati" di quel tempo.

In "Mathematical Thought from Ancient to Modern Times" del prof. Morris Kline, si può leggere che l' astrologia fu un prodotto babilonese e che non sempre utilizzò l' astronomia. Ciò significa che qualche volta l' astrologo indossava i panni dell' astronomo. L' astronomia, lo ricordiamo, è una scienza che, in Babilonia, dal 300  a.C. fino alla nascita di Gesù, fu ricca di scoperte e utilizzò molta matematica.

Bisogna dire che i magi di cui parla il libro del profeta Daniele appartengono agli anni 600-500 a.C., ma quelli del racconto evangelico, che portarono oro, incenso e mirra al piccolo Gesù, sono di un periodo in cui l' astronomia in oriente si era evoluta e aveva imparato a utilizzare molta matematica.

È possibile che i Magi del Vangelo avessero capito, sulla base dei loro studi e osservazioni, che quella "stella", fenomeno astronomico molto particolare, li avrebbe condotti al Cristo. Il dettaglio importante è che mostrarono di conoscere anche una profezia sulla nascita di Gesù (Michea 5:1).

Mi piace pensare che la scienza e la Bibbia si armonizzino insieme per indicare all' unisono la meravigliosa presenza di Dio. La prima ha il compito di mostrare le meraviglie visibili del creato e le sue leggi; la seconda, oltre a parlare delle meraviglie visibili del creato, descrive anche le realtà invisibili.

Come i magi sono stati condotti a Gesù dalla loro scienza e dalla profezia di Michea, anche oggi la scienza può condurre le persone alla consapevolezza dell' esistenza di una intelligenza superiore che ha ordinato il tutto. Le leggi matematiche che stanno alla base delle scienze lo fanno pensare. Il prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica nel 1984, durante un' intervista rilasciata al noto giornalista Giovanni Minoli, che io ho ascoltato, ha dichiarato che l' universo e il DNA impongono alla nostra mente di pensare che non siamo frutto del caso. Lo stesso Ennio De Giorgi, che è stato un grande matematico italiano dello scorso secolo, affermò che la matematica ci avvicina al Disegno di Dio.

Il mio augurio è che tu possa avvicinarti adesso a Gesù!



sabato 5 aprile 2014

IL FRUTTO DELL' ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE

Genesi 2:15-17 (NR06)
"Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. Dio il Signore ordinò all’uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»."

Genesi 3:2, 3, 16, 17 (NR06)
"La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita."

Genesi 3:19, 21 (NR06)
"mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì."

Mi colpisce molto il fatto che, a causa della disubbidienza che spinse Eva e Adamo a mangiare quell' unico frutto "proibito", la prima donna creata dovette fare i conti coi dolori e le sofferenze per godere del frutto del suo grembo; mentre Adamo dovette scontrarsi con la fatica e il sudore per ottenere il frutto della terra.

Adamo poteva così riflettere ogni giorno, mentre svolgeva il suo faticoso lavoro quotidiano, sulle conseguenze della sua disubbidienza a Dio e, cosa più importante, poteva ringraziare il Padre Celeste perchè avrebbe fatto ricadere su di sè la conseguenza più drammatica: la morte di Gesù sulla croce.
Il simbolo del sacrificio di Cristo sta nell' animale innocente che venne scuoiato da Dio stesso affinché le nudità di Adamo ed Eva fossero coperte da tuniche di pelle.

Dobbiamo essere felici per la salvezza che Dio ci offre in Gesù Cristo e dobbiamo anche cercare di evitare, con l' aiuto divino, la disubbidienza alla volontà di Dio, contenuta nella sua Parola Scritta.