IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

Riflessioni


Isaia‬ ‭41‬:‭10‬ NR06
"Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia."

Quello che succede intorno a noi, sotto i nostri occhi (aerei carichi di passeggeri abbattuti, guerre assurde e terrificanti fabbriche di morte e così via) ci può portare ad uno stadio di disperazione e smarrimento caratterizzato da un forte senso di impotenza.

Grande conforto ci può venire dal versetto che ho riportato più su.

Quel pronome personale, "tu", può essere cambiato col tuo nome, col mio, col nome di chiunque cerchi rifugio e consolazione in queste parole.

Il Signore ci esorta a non temere e ci dà anche un valido motivo: perché Egli è con noi.

Ci sprona a non smarrirci, perché Egli è il nostro Dio.

La triade proposta da questo testo biblico ( "io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo" ) sembra mostrarci tutta la Divinità in azione (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo).
Il mio augurio è che queste parole siano accolte prontamente nei nostri cuori con piena fiducia.
In questo mondo avremo tribolazioni e grandi sofferenze.
Chi può offrirci un futuro migliore?

Le promesse del Signore sono le uniche in grado di donarci la vera speranza:
Isaia‬ ‭11‬:‭6-9‬ NR06
"Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme e il leone mangerà il foraggio come il bue. Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare."

Gesù è la via migliore, percorrila e fai buon viaggio!





PAURA DELLA CULTURA?

Il terzo anno del regno di Ioiachim, re di Giuda, Nabucodonosor, re di Babilonia, marciò contro Gerusalemme e l’assediò. Il Signore gli diede nelle mani Ioiachim, re di Giuda, e una parte degli arredi della casa di Dio. Nabucodonosor portò gli arredi nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio. Il re disse ad Aspenaz, capo dei suoi eunuchi, di condurgli dei figli d’Israele, di stirpe reale o di famiglie nobili. Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell’aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei. Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva, e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. Tra di loro c’erano dei figli di Giuda: Daniele, Anania, Misael e Azaria. Il capo degli eunuchi diede loro altri nomi : a Daniele pose nome Baltazzar, ad Anania, Sadrac, a Misael, Mesac e ad Azaria, Abed-Nego. Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva, e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi. Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi. Questi disse a Daniele: «Io temo il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere; se egli vedesse le vostre facce più magre di quelle dei giovani della vostra stessa età, voi mettereste in pericolo la mia testa presso il re». Allora Daniele disse al maggiordomo, al quale il capo degli eunuchi aveva affidato la cura di Daniele, di Anania, di Misael e di Azaria: «Ti prego, metti i tuoi servi alla prova per dieci giorni: dacci da mangiare legumi e da bere acqua. In seguito confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano i cibi del re e ti regolerai su ciò che dovrai fare». Il maggiordomo accordò loro quanto domandavano e li mise alla prova per dieci giorni. Alla fine dei dieci giorni essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re. Così il maggiordomo portò via il cibo e il vino che erano loro destinati, e diede loro legumi. A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni. Giunto il momento della loro presentazione, il capo degli eunuchi condusse i giovani da Nabucodonosor. Il re parlò con loro, ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re. Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, egli li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno. Daniele continuò così fino al primo anno del re Ciro. (Daniele 1:1-21 NR06)

Le parole su cui voglio riflettere sono: "Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell’aspetto, 

dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei. Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva, e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. Tra di loro c’erano dei figli di Giuda: Daniele, Anania, Misael e Azaria. Il capo degli eunuchi diede loro altri nomi : a Daniele pose nome Baltazzar, ad Anania, Sadrac, a Misael, Mesac e ad Azaria, Abed-Nego. Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva, e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi." 
Il piano del re era quello di trasmettere a quei ragazzi la conoscenza della scrittura e della lingua dei Caldei. Il re, oltre a ordinare di istruirli attraverso un corso di studi della durata di tre anni, decise anche quale dovesse essere il cibo da assegnare loro ogni giorno.
La cosa interessante che si può notare è che Daniele, uno dei ragazzi che sarebbero passati al servizio del re dopo gli studi triennali, non rifiutò di volere imparare la cultura caldea nè manifestò disappunto nei confronti dell' imposizione del suo nuovo nome(Baltazzar). La cosa che ci viene mostrata da questo brano biblico è che Daniele volle invece conservare almeno le sue abitudini alimentari, chiedendo di mangiare le verdure, evitando i cibi e le bevande del re. Non ebbe paura di "contaminarsi" con la nuova cultura, non ebbe paura di apprendere cose nuove, ma si preoccupò di un altro tipo di contaminazione.
Non voglio in questo mio articolo soffermarmi sull' importanza di una corretta alimentazione, ma desidero porre l' accento sul fatto che NON BISOGNA AVERE PAURA DELLA CONOSCENZA!! Daniele accettò di imparare una nuova scrittura, una nuova lingua, una nuova cultura, giudicando quel corso di studi triennali non pericoloso per la sua vita.
Spesso mi capita di incontrare persone, anche all' interno di organizzazioni cristiane, che hanno paura di imparare cose nuove; temono forse di dover mettere in discussione le loro conoscenze acquisite.
Inoltre la Bibbia ci dice: "A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza. Daniele aveva il dono di interpretare ogni specie di visioni e di sogni"(Daniele 1:17 NR06)
È evidente che Dio stesso permise ai quattro giovani di entrare in contatto con quella nuova cultura, essendo quei ragazzi saldamente ancorati alla loro identità culturale e religiosa.
Il mio invito è quello di evitare tutti quegli ambienti che non favoriscono l' ampliamento della conoscenza, del sapere, per paura che le fragili basi su cui poggia l' identità di quelle comunità vengano frantumate da nuove idee e nuovi orizzonti.
Se i leaders di certe organizzazioni provano a erigere recinti, barriere ideologiche, cercando di impedire ai membri delle comunità che guidano di accostarsi a nuove conoscenze, allora viene meno la solidità e la libertà che contraddistinsero il giovane Daniele e i suoi compagni.
Daniele ci mostra come è possibile "immergersi" in una nuova cultura, rimanendo però saldamente ancorato all' imbarcazione di Cristo.
Il mio augurio è che Gesù sia il centro immobile della tua conoscenza "dinamica".
Non temere di essere un "treno" che ama conoscere e scoprire nuove "terre", l' importante è sfrecciare sul binario di Cristo!!


IL PROFETA DANIELE E LA SUA ECCEZIONALE FEDELTA' A DIO

DANIELE 6:1-24 (NUOVA DIODATI)
Piacque a Dario di stabilire sul regno centoventi satrapi, i quali fossero preposti su tutto il regno, 2 e sopra di loro tre prefetti, di cui uno era Daniele, ai quali quei satrapi dovevano render conto, perché il re non ne soffrisse alcun danno. 3 Ora questo Daniele eccelleva sugli altri prefetti e satrapi, perché in lui c'era uno spirito superiore, e il re pensava di stabilirlo sopra tutto il regno. 4 Allora i prefetti e i satrapi cercarono di trovare un pretesto contro Daniele riguardo l'amministrazione del regno, ma non poterono trovare alcun pretesto o corruzione, perché egli era fedele e non si potè trovare in lui alcun errore o corruzione. 5 Allora quegli uomini dissero: «Non troveremo mai nessun pretesto contro questo Daniele, eccetto che lo troviamo contro di lui nella legge stessa del suo Dio». 6 Allora quei prefetti e satrapi si radunarono tumultuosamente presso il re e gli dissero: «O re Dario, possa tu vivere per sempre! 7 Tutti i prefetti del regno, i governatori e i satrapi, i consiglieri e i comandanti si sono consultati insieme per promulgare un editto reale e fare un fermo decreto, in base ai quali chiunque durante trenta giorni rivolgerà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 8 Ora, o re, promulga il decreto e firma il documento, in modo che non possa essere cambiato in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile». 9 Il re Dario quindi firmò il documento e il decreto. 10 Quando Daniele seppe che il documento era stato firmato, entrò in casa sua. Quindi nella sua camera superiore, con le sue finestre aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si inginocchiava, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come era solito fare prima. 11 Allora quegli uomini accorsero tumultuosamente e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. 12 Così si avvicinarono al re e parlarono davanti a lui del decreto reale: «Non hai tu firmato un decreto in base al quale chiunque durante trenta giorni farà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sarebbe gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose e disse: «La cosa è stabilita in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che non può essere alterata». 13 Allora quelli ripresero a dire davanti al re: «Daniele, che è uno degli esuli di Giuda, non mostra alcun riguardo per te, o re, o per il decreto che hai firmato, ma rivolge suppliche al suo Dio tre volte al giorno». 14 All'udire ciò, il re ne fu grandemente dispiaciuto e si mise in cuore di liberare Daniele, e fino al tramonto del sole si affaticò per strapparlo dalle loro mani. 15 Ma quegli uomini vennero tumultuosamente dal re e gli dissero: «Sappi, o re, che è legge dei Medi e dei Persiani che nessun decreto o editto promulgato dal re può essere cambiato». Daniele miracolosamente salvato nella fossa dei leoni 16 Allora il re diede l'ordine e Daniele fu portato via e gettato nella fossa dei leoni. Ma il re parlò a Daniele e gli disse: «Il tuo Dio, che tu servi del continuo, sarà egli stesso a liberarti». 17 Poi fu portata una pietra, che fu messa sulla bocca della fossa; il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché la decisione riguardo a Daniele non fosse cambiata. 18 Allora il re si ritirò nel suo palazzo e passò la notte digiunando; non fu portato davanti a lui alcun musicista e anche il sonno lo abbandonò. 19 La mattina dopo il re si alzò molto presto e si recò in fretta alla fossa dei leoni. 20 Giunto vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce accorata; il re prese a dire a Daniele: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio, che tu servi del continuo ha potuto liberarti dai leoni?». 21 Allora Daniele disse al re: «O re, possa tu vivere per sempre! 22 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni, ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male». 23 Allora il re fu ripieno di gioia e ordinò di tirar fuori Daniele dalla fossa. Così Daniele fu tirato fuori dalla fossa e non si trovò su di lui alcuna lesione, perché aveva confidato nel suo Dio. 24 Il re ordinò quindi che fossero fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele e furono gettati nella fossa dei leoni, essi, i loro figli e le loro mogli. E, prima ancora che giungessero in fondo alla fossa, i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.

 Ciò che mi colpisce molto della figura di Daniele, straordinario profeta biblico, è il suo essere ligio al suo dovere di capo, nominato direttamente dal re Dario. Il brano biblico su cui stiamo riflettendo ci mostra che alcuni colleghi di Daniele e suoi subordinati, i satrapi, "cercarono di trovare un pretesto contro Daniele riguardo l'amministrazione del regno, ma non poterono trovare alcun pretesto o corruzione, perché egli era fedele e non si potè trovare in lui alcun errore o corruzione". Il testo è chiaro: Daniele era uno scrupoloso capo, fedelissimo alla "macchina amministrativa" del regno. Il racconto biblico ci dice che in Daniele albergava uno spirito straordinario che era noto a molti; per tale motivo il re pensò di stabilirlo sopra tutto il suo regno. I "poveri" colleghi di Daniele, non trovando nessun valido motivo per accusarlo, si ricordarono che il profeta non avrebbe mai tradito il suo Dio e cercarono di inventare un modo per costringerlo a scegliere tra la fedeltà al regno e la fedeltà a Dio. Queste sono le parole dei capi che volevano eliminare Daniele: «Non troveremo mai nessun pretesto contro questo Daniele, eccetto che lo troviamo contro di lui nella legge stessa del suo Dio». Essi sapevano che Daniele era fedele al regno, ma sapevano anche che avrebbe mostrato maggiore fedeltà al suo Dio se fosse stato costretto a scegliere, lo ripeto, tra le leggi del regno e quelle del suo Signore. Cosa idearono i nemici di Daniele per eliminarlo? "Allora quei prefetti e satrapi si radunarono tumultuosamente presso il re e gli dissero: «O re Dario, possa tu vivere per sempre! 7 Tutti i prefetti del regno, i governatori e i satrapi, i consiglieri e i comandanti si sono consultati insieme per promulgare un editto reale e fare un fermo decreto, in base ai quali chiunque durante trenta giorni rivolgerà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 8 Ora, o re, promulga il decreto e firma il documento, in modo che non possa essere cambiato in conformità alla legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile». 9 Il re Dario quindi firmò il documento e il decreto". Il testo biblico continua e mostra che Daniele fu più fedele a Dio che agli uomini. In questo, i colleghi di Daniele avevano perfettamente ragione! Qual è l' insegnamento per noi, oggi? Le persone che ci conoscono sanno della nostra incrollabile fedeltà a Dio? Chi ci osserva sa che la nostra obbedienza alla Volontà di Dio supera la nostra rispettosa osservanza delle leggi umane? Se la nostra fedeltà a Dio risulta sconosciuta ai nostri amici, conoscenti, vicini di casa ed anche nemici, allora vuol dire che c' è qualcosa che non "funziona" nella nostra testimonianza cristiana. Che il nostro Signore e Salvatore ci aiuti ad avere questa grande e visibile(non ostentata!!) fedeltà alla sua Parola!


IL FRUTTO DELL' ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE

Genesi 2:15-17 (NR06)
"Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. Dio il Signore ordinò all’uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»."

Genesi 3:2, 3, 16, 17 (NR06)
"La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita."

Genesi 3:19, 21 (NR06)
"mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì."

Mi colpisce molto il fatto che, a causa della disubbidienza che spinse Eva e Adamo a mangiare quell' unico frutto "proibito", la prima donna creata dovette fare i conti coi dolori e le sofferenze per godere del frutto del suo grembo; mentre Adamo dovette scontrarsi con la fatica e il sudore per ottenere il frutto della terra.

Adamo poteva così riflettere ogni giorno, mentre svolgeva il suo faticoso lavoro quotidiano, sulle conseguenze della sua disubbidienza a Dio e, cosa più importante, poteva ringraziare il Padre Celeste perchè avrebbe fatto ricadere su di sè la conseguenza più drammatica: la morte di Gesù sulla croce.
Il simbolo del sacrificio di Cristo sta nell' animale innocente che venne scuoiato da Dio stesso affinché le nudità di Adamo ed Eva fossero coperte da tuniche di pelle.

Dobbiamo essere felici per la salvezza che Dio ci offre in Gesù Cristo e dobbiamo anche cercare di evitare, con l' aiuto divino, la disubbidienza alla volontà di Dio, contenuta nella sua Parola Scritta.



STO ALLA PORTA E BUSSO

Apocalisse 3:20 (NR06)
"Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me."

Mi colpisce molto immaginare Gesù che scende dal suo trono e viene alla nostra porta.
Riesci a pensare ad una persona molto importante nella nostra società che lascia il suo posto e viene alla nostra porta?
Gesù non si limita ad attendere che noi gli apriamo l' uscio, ma bussa!
Se chiudi gli occhi e rifletti sul fatto che Gesù, la Persona più potente dell' universo, è alla tua porta e sta bussando perchè tu lo accolga in casa tua, allora puoi notare la sua grande umiltà e profondo interesse per te.
Se leggi attentamente il testo biblico, il Signore usa anche la voce per chiamarti (molto probabilmente pronuncia proprio il tuo nome). Desidera tanto che tu ti accorga che ti sta chiamando, proprio mentre la tua porta è chiusa.
Se apri, Egli non se ne starà fermo sulla soglia, ma entrerà in casa tua e vorrà condividere un pasto con te.
Notiamo come le azioni di Gesù siano via via più profonde: 1) stare alla porta; 2) bussare; 3) chiamare; 4) entrare; 5) cenare.

Però è doveroso, secondo me, sottolineare che non solo il Maestro vuole stare con te, ma vuole anche che tu stia con Lui ( "...e cenerò con lui ed egli con me" ).
Non è da sottovalutare questo aspetto: Gesù desidera che anche tu sia felice di accoglierlo e di stare con Lui.
Ascoltiamo la sua voce e facciamolo entrare nella nostra vita. Non solo faremo felice Lui, ma saremo felici anche noi, se veramente lo facciamo "entrare".


IL SICOMORO DI ZACCHEO


Vangelo secondo Luca 19:1-4 (NR06)
"Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. Allora, per vederlo, corse avanti e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia."

Il sicomoro è un albero imponente che può raggiungere i 20 metri di altezza ed anche 6 metri di larghezza. Era molto diffuso in quelle terre in cui Gesù operava.
Zaccheo, un uomo piccolo di statura, voleva vedere Gesù e decise di salire sopra un grande albero, la cui altezza gli avrebbe consentito di superare l' ostacolo della folla.

La domanda è: come ha potuto un uomo così piccolo arrampicarsi su un albero così grande?

La risposta sta nel fatto che una delle caratteristiche di questo albero è di avere i rami più bassi abbastanza vicini al suolo.

Il sicomoro rappresenta un' opportunità per Zaccheo: la possibilità di vedere Gesù e di incrociare il Suo sguardo, per poi passare del tempo con Lui.

Zaccheo rappresenta quelle persone desiderose di incontrare e conoscere il Signore e che non si abbattono davanti agli ostacoli (rappresentati nel testo biblico dalla folla e dalla piccola statura); sono persone che vedono un' opportunità, per avvicinarsi a Cristo, e la sfruttano (Zaccheo sfrutta la presenza  del grosso e alto albero). Il dettaglio per me importante è che i sicomori nella zona di Gesù erano molto diffusi, quasi a voler dire che le opportunità per incontrare Cristo sono molte. Dobbiamo, come Zaccheo, sfruttare le occasioni e le circostanze che ci possono avvicinare al nostro Signore. Egli vuole fermarsi a "casa nostra" e non vede l' ora che noi lo accogliamo con gioia.
Gesù dice a me e a te che oggi vuole fermarsi a casa nostra. Siamo pronti ad accoglierLo con gioia?


SUBITO DOPO IL PECCATO DI ADAMO ED EVA



"Dio il Signore chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?»" (Genesi 3:9 (NR06))

"com’è scritto: <<Non c’è nessun giusto, neppure uno.>>" (Lettera ai Romani 3:10 (NR06))

Subito dopo avere peccato, Adamo viene interrogato dal Signore, il quale si rivolge alla sua creatura caduta con la domanda " dove sei ? "; il Creatore non gli chiede " che cosa hai fatto ? ".
Nonostante il Signore disapprovi il peccato, Egli, subito dopo la caduta di Adamo ed Eva, non si rivolge alla sua creatura ribelle con la domanda " che cosa hai fatto ? ", ma gli chiede piuttosto " dove sei ? ".
La preoccupazione primaria del Signore è sapere dov'è Adamo, non che cosa ha fatto.

Questo approccio da parte del Signore suggerisce che per Dio è piu importante il peccatore rispetto al peccato.

Dio chiederà in un secondo momento ad Eva: " Che hai fatto ? ".

Anche noi, che siamo a nostra volta peccatori, quando ci troviamo alle prese con azioni sbagliate compiute da persone, dovremmo chiedere al Signore quella forza spirituale che ci aiuta a separare il peccato dal peccatore; che ci spinge a rifiutare l' errore e a cercare chi l' ha commesso; che ci costringe a condannare la ribellione e a cercare di recuperare il ribelle.

Dovremmo imparare da Dio a trattare nella giusta maniera i peccati e i peccatori, ricordando che anche noi siamo peccatori. 

Quando vogliamo riprendere qualcuno per un suo comportamento scorretto, abbiamo una opportunità: di aiutarci gli uni gli altri ad abbandonare i nostri rispettivi peccati.



DIO È AMORE


A volte sentiamo la classica domanda " che cos'è l' amore ? ", senza pensare che l' interrogativo più corretto sarebbe " chi è l' amore ? ", anzi, se vogliamo esser pignoli, il quesito da porre dovrebbe essere " Chi è l' Amore ? " ( C e A maiuscole ).

La risposta all' ultimo interrogativo ci viene offerta dal seguente testo biblico:

"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore." (Prima lettera di Giovanni 4:8 (NR06)).

L' Amore, dunque, è una Persona Vivente, è l' Eterno Dio, il Creatore, il Redentore. L' Amore è Gesù!!
C' é un altro testo biblico che parla dell' amore come di una persona e desidero condividerlo con te:

"L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; {l’amore} non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa." (Prima lettera ai Corinzi 13:4-7 (NR06)).

Un preghiera rivolgiamo al Signore: " Gesù, insegnaci ad amare, metti il tuo amore nei nostri cuori; aiutaci ad amare e perdonare anche i nostri nemici! "

PASTORI, NON IRRITATE LE VOSTRE CHIESE!!

Lettera ai Colossesi 3:20, 21 (NR06) :
"Figli, ubbidite ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è gradito al Signore. Padri, non irritate i vostri figli, affinché non si scoraggino."

Queste parole della Scrittura mostrano l' equilibrio che deve esserci nel rapporto tra genitori e figli!
Tale esortazione si può estendere alla relazione tra il capo e i subordinati, tra il pastore e i membri di chiesa.
Laddove non si realizza questo equilibrio in termini di rispetto reciproco possiamo assistere a rapporti non soddisfacenti, capaci di portare il segno negativo della soverchieria, della prepotenza da parte di chi è alla guida di un gruppo di persone nei riguardi di coloro che sono guidati.
Nelle chiese condotte da un pastore, ad esempio, accertatevi che il suo stile NON sia autoritario, ma partecipativo, capace di coinvolgere e motivare la chiesa locale con spirito di mansuetudine e rispetto; il pastore sia riservato ed equilibrato, non pronto a comportarsi come quelli che pretende di educare. È triste vedere chiese irritate e danneggiate da leaders presuntuosi, arroganti e prepotenti, che dovrebbero tornare a scuola di umiltà e mansuetudine. Un pastore non realmente consacrato è una minaccia per chi è debole nella fede e non pretende certo di fregiarsi di un titolo così importante: pastore. A tutti i pastori che irritano i membri di chiesa rivolgo un appello: fatevi da parte, lasciate che siano altri, veramente consacrati al Signore, a guidare la chiesa di Cristo!!
Se volete rispetto da parte delle chiese che dite di servire, allora siate pronti a NON irritare le persone che ne fanno parte.

QUANDO QUALCUNO TI RIFIUTA, C'E' CHI TI APPREZZA
 
In 1 Samuele 29:2-5 leggiamo:
<< I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano alla retroguardia con Achis. I capi dei Filistei domandarono: "Che cosa fanno questi Ebrei?". Achis rispose ai capi dei Filistei: "Non è forse costui Davide servo di Saul re d' Israele? E' stato con me un anno o due e non ho trovato in lui nulla da ridire dal giorno della sua venuta ad oggi". I capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli intimarono : "Rimanda quest' uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perchè non diventi nostro nemico durante il combattimento.[...]" >>.
Ancora, 1 Sam. 29:6-11 :
<< Achis chiamò Davide e gli disse:" Per la vita del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con me in guerra, perchè non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli occhi dei capi. Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei". Rispose Davide ad Achis:[...]. Rispose Achis a Davide: "So bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a combattere.[...] Alzatevi presto tu e i tuoi uomini e allo spuntar del giorno partite". Il giorno dopo Davide e i suoi si alzarono presto per partire...>>.
Qual è il possibile messaggio di questo brano biblico?
Può capitare, nella vita di ognuno di noi, di non essere graditi, di essere rifiutati per un motivo o per un altro. In questo racconto biblico, Davide aveva qualcuno, Achis, che lo apprezzava e lo considerava leale; lo riteneva prezioso come un inviato di Dio!
Ora, Achis era un uomo, ma Dio, Colui che ti ha creato, che è morto sulla croce per te perchè ti ama, sa fare molto di più: se le persone che ti stanno intorno non ti apprezzano e ti vogliono escludere dalla loro vita, ricorda che il tuo Dio vuole includerti nel suo popolo perchè sa chi potresti diventare se ti metti completamente nelle sue mani. In Dio possiamo essere restaurati e riabilitati. Tu per Gesù vali moltissimo. Accettalo adesso come tuo Signore e personale Salvatore!


ANCORA SULLO SPIRITO SANTO E LA CHIESA

"Dio plasmò l' uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l' uomo divenne un essere vivente."(Genesi 2:7). "Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all' improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano."(Atti degli Apostoli 2:1,2). Nel primo caso, quell' "ammasso" di polvere(Adamo) divenne un' anima vivente; nel secondo caso, quell' insieme di persone, riunite in preghiera, divenne chiesa vivente.
Voglio partire da questi testi biblici per esporre la mia preoccupazione circa un possibile rischio che le chiese cristiane corrono.
La chiesa muore se non è animata e vivificata dallo Spirito Santo. Se una comunità é priva dello Spirito di Dio, allora sicuramente questo vuoto sarà occupato da un altro spirito, nemico di Cristo, che cercherà di imporre la sua visione e la sua volontà particolare, contrarie a ciò che il Signore vuole per la sua chiesa.
Una chiesa che non è guidata dallo Spirito Santo, il quale ama agire, in modo speciale, nella moltitudine degli individui che compongono una comunità, è una organizzazione senza spina dorsale, senza carattere, senza personalità, senza speranza, senza futuro.
Dico questo perchè c' è un pò di confusione circa il ruolo dei dirigenti di chiesa eletti dalla comunità locale.
Coloro che sono chiamati a governare una chiesa non possono e non devono decidere in modo unilaterale(arbitrario) e insindacabile(che non si può discutere) ciò che l' organizzazione dovrà fare; essi devono regolare, governare, "cavalcare", interpretare e applicare ciò che lo Spirito Santo suggerisce attraverso la totalità dei membri della comunità locale. La chiesa, tutta, deve essere ascoltata e consultata, in un clima di sereno dialogo, confronto e discussione.
I dirigenti non devono comandare, non devono monopolizzare, ma devono servire e aiutare. Sono chiamati a facilitare, organizzare e coordinare il servizio rivolto ai bisogni particolari, spirituali e non, sia dei membri di chiesa sia delle persone che entrano in contatto coi credenti di quella comunità cristiana.
Non c' è manuale di regole e regolette che possa sostituire il Libro Fondamentale(la Bibbia), nel quale è possibile trovare principi di libertà che si possono adattare, di volta in volta, secondo ciò che indica lo Spirito Santo, ai casi specifici e particolari che solo la chiesa locale conosce.
Uso una metafora: l' ambulanza, al di fuori delle emergenze, deve rispettare il codice della strada; quando però è in corsa per salvare delle vite umane, cosa che dovrebbe fare la chiesa del territorio, deve poter rompere certe regole che ostacolerebbero la sua corsa. Il team di medici e infermieri, compreso l' autista, decidono con buon senso e spirito di professionalità come intervenire nei confronti di chi è nel bisogno.
Un gruppo dirigente che non ascolta tutta la chiesa e non tiene conto dello Spirito che agisce nella moltitudine è destinato a fallire. Dirigenti così si accontentano di cose che luccicano, trascurando le cose che illuminano. Umiltà, semplicità e amore autentico dovrebbero essere le caratteristiche irrinunciabili di una vera guida spirituale. Un vero leader di chiesa dovrebbe essere amorevole e autorevole, non aspro e autoritario!
La mia speranza è che la chiesa di cui fai parte o che ti sta invitando a seguire il Cristo faccia di tutto, con l' aiuto dello Spirito Santo, affinchè il pericolo di cui parlo in questo mio articolo venga scongiurato(evitato).


IL VALORE DI UNA PERSONA

Ti rendi conto di quanto vali tu per Dio,
il tuo Creatore e Salvatore?
In Genesi 2:7 leggiamo che "Dio
plasmò l' uomo con polvere del suolo".
Ti rendi conto che proveniamo dalla polvere
del suolo, degna solo di essere calpestata?
Ma poiché la polvere del suolo è stata utilizzata,
quasi come se fosse una materia prima,
dal Creatore dell' Universo che ha aggiunto
un elemento essenziale, l' alito di vita, nelle narici
dell' uomo, ecco che quella specie di "pupazzo di polvere" è
diventato un essere vivente.
E per questo essere vivente, caduto a causa del peccato,
il Dio Immenso è morto sulla croce.
Dio non avrebbe mai deciso di morire per un "pupazzo di polvere", ma
lo ha fatto per l' uomo, che proviene, sì, dal suolo, ma che è stato
reso degno di ricevere tutte le attenzioni di Dio e il suo Amore
senza fine, perchè il valore enorme che ha l' uomo agli occhi del Signore
proviene da quell' alito vitale che il Creatore 
ha conferito alla polvere.
Se gli elementi chimici e biologici di cui siamo fatti noi, uomini e donne, venissero quantificati in
termini economici, scopriremmo di avere un valore commerciale piccolissimo
rispetto al valore in termini di Amore da parte di Dio.
Tu per Dio vali moltissimo, grazie allo spirito vitale che è in te e che proviene
dal Creatore dell' Universo.
Tu vali moltissimo per Colui che ti offre la Vita Eterna.
Dai valore a questo valore che già possiedi accettando Gesù
come tuo personale Signore e Salvatore, decidendo adesso, non dopo,
di consegnare la tua vita a Lui e iniziare un cammino di fede, fiducia e ubbidienza alla sua Parola.
Questa è la via migliore!!!
Ti lascio con queste parole tratte dal Salmo 36:8  :
"Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all' ombra delle tue ali..."

L' AMORE IMPRESSIONANTE DI GESÙ


L' amore di Gesù è impressionante!
In Luca 23:34, il Maestro pronuncia delle parole che, dette durante
la crocifissione, sono una lezione brillante di amore perfetto:
<<Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno>>.
Ognuno di noi immagini di subire la crocifissione, così come Gesù.
Riusciremmo a pronunciare quelle parole di perdono e amore?
Nei confronti di coloro che gli stavano, materialmente, procurando 
un grandissimo dolore fisico Gesù ha delle parole di perdono.
Che il Signore ci aiuti ad amare e perdonare indipendentemente dalle 
circostanze in cui ci troviamo.
SOLO COSÌ POTREMO ESSERE FELICI!



A SUA IMMAGINE


La creazione di Adamo, secondo Michelangelo Buonarroti
<<E Dio creò l' uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò>>(Genesi 1:27).
È interessante notare che il verbo "creare", in questo versetto, viene ripetuto 3 volte, quasi ad indicare il coinvolgimento del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nell' atto creativo.
Dio non solo chiama alla vita l' uomo, ma lo crea a SUA IMMAGINE.
È la creatura umana che è stata fatta a immagine di Dio!
Il Signore rende alla donna e all' uomo una dignità speciale: quella di somigliare al Creatore.
Per questo motivo, tu ed io siamo chiamati a somigliare al nostro Padre Celeste.
Non è Lui che deve somigliare a noi!
Chi vogliamo adorare?
Vogliamo veramente essere a SUA IMMAGINE, oppure vogliamo che Lui sia a nostra immagine?
Vogliamo la chiesa come la vuole Lui, oppure come la vogliamo noi?
Queste domande ci facciano riflettere e ci inducano a pregare, per essere noi a SUA IMMAGINE e per essere la chiesa che vuole Lui.

UNO SQUARCIO DA CIMA A FONDO

I versetti biblici da cui voglio partire sono i seguenti:
Matteo 27:51; Marco 15:38; Luca 23:45.
Questi versetti gettano luce su un dettaglio importantissimo che riguarda la morte di Gesù sulla croce.
Il velo del Tempio si squarcia da cima a fondo, proprio mentre Gesù muore sulla croce.
Che cosa rappresenta il velo del Tempio?
Perché assistiamo a questa lacerazione, a questo strappo?
Prima di rispondere a questa domanda, vorrei ancora condividere con te un altro testo della Bibbia:
Ebrei 10:20.
Il velo rappresenta la carne di Cristo.
Gesù, venendo nella carne, ha voluto manifestare, visivamente, la presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Chiamerò questo Soggetto Plurale(Padre, Figlio e Spirito) semplicemente con la parola "Dio".
Se leggiamo Matteo 27:46, scopriamo che Gesù pronuncia queste parole:<<Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?>>. Gesù sta per morire. Tra un po', la tenda del Tempio sarà lacerata, strappata, squarciata da cima a fondo.
Che cosa significa tutto questo?
Il Signore ha voluto mostrarci concretamente ciò che ha dovuto, a causa del peccato, subire Dio, nella sua pluralità(Padre, Figlio e Spirito Santo).
Quella che molti chiamano "Trinità" ha subito, a causa del peccato, una lacerazione, un taglio completo e profondo, una spaccatura(Gesù sente per la prima volta, sulla croce, la separazione lacerante dal Padre, pronunciando le parole "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?").
Ci rendiamo conto di quanto sia grave e terribile il peccato che ha colpito al cuore Dio stesso?
Ringrazio Gesù con tutto il cuore perché Egli è anche la Vita e la Risurrezione(Giovanni 11:25) ed è Risorto.
Egli ha mostrato quanto sia pericoloso e distruttivo il peccato, ma ha anche fatto vedere a tutti che Dio è più potente della morte, sconfiggendola.
In virtù del sacrificio di Gesù sulla croce, anche noi possiamo vincere contro il peccato.
Lodiamo il Signore per questo!!



LA PAROLA DI DIO DÀ FORZA


Voglio condividere con te alcuni versetti biblici che, questa settimana, mi hanno accompagnato e dato tanta forza e fiducia nel Creatore dell' Universo, mio Signore e Salvatore.

<<Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza, se appunto invocherai l' intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l' argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore per il Signore e troverai la scienza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza>>(Proverbi 2:1-6).

<<Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli>>(Esodo 14:14).

<<La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti>>(Efesini 6:12)

<<Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno>>(Romani 8:28)

<<L' amore tutto sopporta>>(Prima lettera ai Corinzi 13:7)

Ringrazio il Signore per avermi offerto queste Parole di Vita.
La Potenza sta nella Parola di Dio.
Lode a Te, Signore Eterno!



LO SPIRITO SANTO E LA CHIESA
  
Come l' alito vitale che Dio soffiò nelle narici di Adamo ed Eva diede loro la vita(Genesi 2:7), così la Chiesa è viva se riceve lo Spirito Santo.
Se la chiesa non si "riappropriasse" dello Spirito di Dio, essa rimarrebbe con un grande vuoto, che verrebbe presto riempito di altri spiriti.
Allo Spirito Santo piace agire con potenza particolare, capace di "scuotere" e "sconvolgere", non attraverso una singola persona, ma per mezzo di molti(in Atti 2 lo Spirito agì in maniera speciale sui 120 discepoli riuniti nella camera alta).
La chiesa deve dunque riappropriarsi dello Spirito Divino per essere viva; per essere capace di proporre, progettare e operare nella vigna del Signore, dando spazio alle idee di tutti i suoi membri, nessuno escluso. "La saggezza viene dal consiglio di molti", dice la Bibbia.
Cosa importantissima: LA CHIESA NON DEVE ESSERE UN PROGETTIFICIO FINE A SE' STESSO, MA DEVE BASARE TUTTI I SUOI SFORZI SUI VERI E SERI BISOGNI DELLE PERSONE CHE SI TROVANO SIA ALL' INTERNO SIA ALL' ESTERNO DELLA COMUNITÀ.
Bisogna imparare ad ascoltare ogni singolo membro di chiesa, per monitorare se e quanto le sue esigenze, spirituali e non , sono soddisfatte.
Una chiesa che non è fedele al modello di comunità cristiana proposto dal libro degli Atti è semplicemente un progetto di chiesa. Proprio così:  non una chiesa, ma un progetto di chiesa!!
Tornando al bisogno di ascoltare ogni singolo membro sulle questioni più importanti che la comunità deve affrontare, allo scopo di avere il contributo di tutti ed essere così il più vicini possibile alla volontà dello Spirito che guida la chiesa, OCCORRE IMPARARE AD ASCOLTARE, A METTERE LE PERSONE NELLE CONDIZIONI DI POTERSI ESPRIMERE IN TUTTA LIBERTÀ. BISOGNA IMPARARE A SAPERSI CONFRONTARE SERENAMENTE E PACATAMENTE, ANCHE SE LE POSIZIONI O LE IDEE SONO DIVERSE LE UNE DALLE ALTRE. PER FACILITARE LE COSE, CONSIGLIO DI RICORRERE, DOPO CHE OGNUNO HA ESPOSTO IL PROPRIO PENSIERO ATTORNO AD UNA DATA QUESTIONE, AL VOTO SEGRETO, SE C'E' DA PRENDERE UNA DECISIONE IMPORTANTE, IN MODO CHE TUTTI POSSANO ESPRIMERSI SENZA CONDIZIONAMENTI.
Solo così la chiesa potrà essere fatta di membri attivi e partecipi, proprio perché coinvolti e coscienti di avere dato il proprio contributo volontario all' avanzamento dell' opera di Dio.
Dopo aver detto tutte queste cose, non posso dimenticare che, per ricevere lo Spirito Santo, una chiesa deve pregare intensamente per riceverLo e accoglierLo con tutto ciò che Egli porta: i doni e i frutti. Bisonga che la chiesa venga educata a conoscere i doni spirituali, perché se non sa cosa sono i doni dello Spirito, non sa neppure riconoscerli. Se non sa riconoscerli, deve fare i conti con le parole di Gesù, secondo cui NESSUNO E' PROFETA IN CASA SUA. I profeti potrebbero essere in mezzo a noi, ma noi non li riconosciamo. Che spreco di risorse!! Ci vogliono più cultura sui doni, più cultura sui frutti dello Spirito, allo scopo di realizzare la parabola dei talenti che ci vuole attivi nell' esercizio delle nostre capacità spirituali, in modo da potere entrare nella gioia del nostro Signore(Matteo 25:21), quando Egli sarà ritornato. La chiesa ha bisogno di Ministri, oltre ai Pastori, ognuno in base al dono che ha ricevuto da Dio, per poter svolgere pienamente il mandato di Cristo.


CHI E' CENTRALE NELLA TUA CHIESA?

Chiesa pastocentrica* ? No, grazie!
Devi accertarti che la tua chiesa sia cristocentrica**.
Matteo 7:25 e 1 Cor. 10:4 ci mostrano chiaramente che la figura centrale nella chiesa è Gesù, il suo Spirito Santo! Egli e' il Capo della chiesa e a Lui spetta l' ultima Parola.

* una chiesa pastocentrica mette al centro un pastore
** una chiesa cristocentrica mette al centro il Pastore, con la "P" maiuscola, Gesù Cristo




VI FARO' PESCATORI DI UOMINI

E' drammatica cronaca di questi giorni quella che ci consegna l' attualità letterale delle parole di Gesù(" vi farò pescatori di uomini "). L' esperienza dei soccorritori di quelle vite umane in balìa del mare ci fa comprendere meglio il significato del titolo di questo articolo. L' uomo non e' fatto per stare in mare, come anche non è fatto per vivere nel peccato. Nel mare si affonda, nel peccato pure. Nel mare non si sta a galla per molto tempo, nel peccato pure. Nel mare la pelle perde la sua consistenza, nel peccato le nostre fibre si consumano. Nel mare si muore, nel peccato anche!!
I cristiani, come i soccorritori di Lampedusa, sono chiamati a estrarre dalle acque del peccato vite umane che per affaticamento stanno per morire, se non sono già morte.


VOTO SEGRETO O PALESE?
Luca 23:50,51 ci mostra un membro del Sinedrio, Giuseppe di Arimatea, che ebbe il coraggio di non aderire alla decisione e all' operato degli altri. Tutte le organizzazioni che sono guidate da comitati direttivi intraprendono azioni e assumono comportamenti che si basano sulle decisioni prese collegialmente dai dirigenti che si trovano al vertice della struttura organizzativa.
Anche una organizzazione cristiana(una chiesa, ad esempio) può decidere di darsi un modello organizzativo di tipo, per così dire, democratico e segue le indicazioni tracciate da un organo direttivo; indicazioni che sono il diretto risultato di decisioni sottoposte al voto dei singoli dirigenti.
Ora, questo è un punto delicato: il voto, per essere veramente autentico, dovrebbe essere segreto, non condizionato cioè dal voto palese di quei dirigenti che risultano essere, di fatto, più influenti rispetto agli altri; dirigenti influenti o potenti che, per alzata di mano, possono condizionare chi magari, volendo votare diversamente, rischia poi di sentirsi diverso e addirittura giudicato negativamente. Il voto palese, tra dirigenti di poco spessore, può risultare appiattito sulle posizioni di alcuni, pochi, leaders maggiormente influenti.
SE IL VOTO E' PALESE, PALESE SIA, PURCHE' OGNI DIRIGENTE DI CHIESA DECIDA AUTONOMAMENTE IL SEGNO DEL SUO VOTO, FAVOREVOLE O CONTRARIO, E ABBIA IL CORAGGIO DI GIUSTIFICARE CON FORZA LE SUE IDEE, SE PROPRIO GLI VIENE RICHIESTO, BASANDOLE SEMPRE SULLA BIBBIA, MINIERA DI PRINCIPI SUI QUALI FONDARE SAGGE DECISIONI.




IL PECCATO CHE E' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI...
Il peccato che è sotto gli occhi di tutti deve essere confessato pubblicamente oppure no?
Per riflettere ulteriormente, puoi scaricare l' articolo facendo clic QUI


DIO, SPECIALISTA DELL' ALTA QUALITA'
In Genesi 1, possiamo scoprire che il Creatore giudicava il suo operato e lo considerava buono: " Dio vide che ciò che aveva fatto era cosa buona ". Solo dopo avere creato l' uomo e la donna, "Dio vide che quanto aveva fatto era cosa MOLTO BUONA"(Gen. 1:31).
Poiché siamo chiamati a essere imitatori di Dio, dobbiamo anche noi puntare sull' alta qualità, con l' aiuto divino, e NON essere approssimativi, superficiali, sbrigativi, non precisi o cose di questo tipo.
Dobbiamo fare le cose che devono essere fatte e poter dire, dopo averle "misurate" col metro di Dio, che quello che abbiamo realizzato e' cosa buona, se non molto buona.
NON BASTA SAPERE, CI VUOLE SAPER FARE !!!
Che il Signore ci dia le capacita' per essere specialisti dell' Alta Qualità, sia in chiesa sia fuori della chiesa.

LA CHIESA, MOVIMENTO O MONUMENTO?

In Luca 13:22, vediamo che Gesu' e' in cammino, spostandosi da un villaggio ad un altro per insegnare e predicare. Gesu' era spesso in movimento perché così poteva raggiungere i bisognosi che erano intrappolati nei loro problemi.
Il rischio della Chiesa, oggi, e' che essa cessi di essere un Movimento per trasformarsi in Monumento, fermo, immobile, istituzionalizzato, cristallizzato, irrigidito.
I suoi dirigenti e i pastori rischiano di occuparsi troppo della istituzione in se', trascurando le anime che l' istituzione dovrebbe servire; il rischio e' che i bisogni dell' organizzazione siano collocati su un piano superiore rispetto ai bisogni delle persone.
Per scongiurare questo rischio, occorre stare aggrappati alla Parola e agire secondo le sue indicazioni, senza condizionamenti di carattere materiale, organizzativo, formale. I dirigenti e i pastori dovrebbero essere liberi di prendere decisioni sul modo di condurre la chiesa, ascoltando solo ed esclusivamente la Parola e i bisogni autentici delle persone che sono chiamati a servire.
L' IMMAGINE, LA STORIA, LA TRADIZIONE, IL BUON NOME di una organizzazione ecclesiastica, il buon nome di un sistema, non devono essere difesi a tutti i costi, se per tutelarli si trascurano valori più alti.
Un esempio può venire dalla seguente possibile situazione. Un membro di chiesa commette un peccato, che dovrebbe costargli un provvedimento disciplinare. Questa persona ha molti parenti stretti in chiesa e i dirigenti decidono di non esercitare la disciplina nei confronti del membro ribelle perché si temono molte defezioni da parte dei suoi congiunti, i quali, oltre a non frequentare piu la chiesa, non garantirebbero più un gettito di denaro derivante dal versamento delle decime. Il sistema ne risentirebbe e si preferisce mettere la polvere sotto il tappeto. Questo e' il rischio. Il sistema delle decime, ad esempio, può rendere i pastori e i dirigenti non liberi di applicare in modo corretto i principi biblici, perché il sistema potrebbe subire dei contraccolpi. L' apostolo Paolo preferì rinunciare al diritto di ricevere le decime da parte dei fratelli della comunità. Perché? In 1 Cor. 9:12, troviamo la risposta: Paolo, benché consapevole della possibilità di esercitare il diritto di ricevere le decime da parte delle anime di cui si occupava spiritualmente, rinuncia a questo sostegno di carattere finanziario, dice, per NON OSTACOLARE IL VANGELO. Uno potrebbe ricordare quanto lo stesso Paolo abbia insistito sulla legittimita' del diritto di godere dei beni materiali dei fratelli ai quali aveva offerto beni spirituali. Il dato di fatto, pero', secondo me non trascurabile, e' che Paolo rinuncia alla decima, perché, LO RIPETO, non voleva ostacolare il Vangelo(1 Cor. 9:12). Il diritto alla decima rimane valido, pero' può scontrarsi con la debolezza spirituale degli uomini.
Tornando a noi, oggi, il pericolo e' che il sacerdozio universale, di fatto, venga meno(il membro e' portato a pensare che, siccome il pastore riceve il suo stipendio dalle decime, debba svolgere lui gran parte del lavoro spirituale); un altro pericolo e' che i doni che lo Spirito Santo elargisce ai membri, cosiddetti laici, vengano trascurati o addirittura ignorati, perché il pastore, in una chiesa i cui membri svolgono ministeri basati sui doni spirituali, perderebbe parte della sua "autorità" e non sarebbe più lui la "prima donna". Il pericolo, ancora, proprio a causa della debolezza umana, e' che il pastore punti soprattutto alla quantità dei membri di chiesa, non alla qualità dei discepoli di Cristo. Quando c' e' da mantenere l' istituzione, il sistema, i professionisti della Parola, la tentazione di subordinare i bisogni spirituali dei membri di chiesa ai bisogni dell' organizzazione e' forte. Un pastore che serve Dio "fabbricando tende" darebbe un esempio formidabile di servizio DISINTERESSATO; mostrerebbe ai membri di chiesa, quelli che si impegnano poco o niente per la causa di Dio perché oberati dal lavoro, che e' possibile ritagliare momenti della giornata da dedicare al servizio a Dio. Verrebbe meno la qualità e la professionalità? Ricordo che Gedeone affronto' il nemico con dei mezzi "ridicoli"; mezzi su cui nessuno avrebbe scommesso, ma che consentirono di mostrare ancora una volta la Potenza e la Guida di Dio. Preghiamo il Signore affinché la chiesa non sia un monumento, ma un movimento.

I SEGNI DELLA CROCE
Per fare chiarezza su un argomento che ritengo importante: i segni della croce rimarranno in eterno sulle mani e sui piedi del corpo risorto di Cristo.


" E' risorto, come aveva detto...". Queste sono le parole dell' angelo in Matteo 28:6. Al versetto 9 dello stesso capitolo, vediamo che le donne gli cinsero i piedi e lo adorarono. Il fatto che le donne cingano i piedi di Gesu', mostra chiaramente che il Salvatore ha un "corpo" anche dopo la risurrezione!!
Un altro testo biblico molto efficace che riguarda il corpo di Gesù dopo la risurrezione si trova in Luca 24:36-43. Gesù ha carne e ossa, mostra mani e piedi e addirittura mangia del pesce arrostito.
Dal v. 50 al v. 53 dell' ultimo capitolo di Luca, vediamo le mani di Gesù alzate e, mentre benediceva, si stacco' da terra e fu portato verso il cielo. L' ascensione viene descritta anche in Atti 1:9-11. Due angeli dicono che quel Gesù che stava per salire al cielo, con quel corpo risorto, sarebbe tornato un giorno nella stessa maniera in cui lo hanno visto andare via.
Ricordiamo, perché e' importantissimo, che cosa aveva di speciale quel corpo risorto.
Lo scopriamo leggendo Giovanni 20:25-28. Gesù mostra a Tommaso, senza ombra di dubbio, i segni della croce, dei chiodi e della sua sofferenza. I segni dei chiodi sono ben presenti sul corpo risorto del Salvatore e con quel corpo Gesù e' salito al cielo. Il Signore, dunque, porterà indelebilmente sulle sue mani e sui suoi piedi le cicatrici della croce. Ricorderemo per sempre quanto e' costato a Gesù il nostro peccato e prevarrà non la tristezza della disubbidienza ma la gioia della salvezza.
Ringraziamo il Signore per averci salvato e per aver lasciato su di se' i segni di quanto sia terribile il peccato.

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