Daniele 1:20 (NR06)
"Su tutti i punti che richiedevano saggezza e intelletto, sui quali il re li interrogasse, egli li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e astrologi che erano in tutto il suo regno."Daniele 2:2 (NR06)
"Il re fece chiamare i magi, gli incantatori, gli indovini e i Caldei perché gli spiegassero i suoi sogni. Essi vennero e si presentarono al re."
Daniele 4:7 (NR06)
"Allora vennero i magi, gli incantatori, i Caldei e gli astrologi; io raccontai loro il sogno, ma essi non poterono darmene l’interpretazione."
Vangelo secondo Matteo 2:7 (NR06)
"Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa;"
I Magi, questi "strani" personaggi che venivano da oriente per vedere Gesù in fasce, erano gli "scienziati" di quel tempo.
In "Mathematical Thought from Ancient to Modern Times" del prof. Morris Kline, si può leggere che l' astrologia fu un prodotto babilonese e che non sempre utilizzò l' astronomia. Ciò significa che qualche volta l' astrologo indossava i panni dell' astronomo. L' astronomia, lo ricordiamo, è una scienza che, in Babilonia, dal 300 a.C. fino alla nascita di Gesù, fu ricca di scoperte e utilizzò molta matematica.
Bisogna dire che i magi di cui parla il libro del profeta Daniele appartengono agli anni 600-500 a.C., ma quelli del racconto evangelico, che portarono oro, incenso e mirra al piccolo Gesù, sono di un periodo in cui l' astronomia in oriente si era evoluta e aveva imparato a utilizzare molta matematica.
È possibile che i Magi del Vangelo avessero capito, sulla base dei loro studi e osservazioni, che quella "stella", fenomeno astronomico molto particolare, li avrebbe condotti al Cristo. Il dettaglio importante è che mostrarono di conoscere anche una profezia sulla nascita di Gesù (Michea 5:1).
Mi piace pensare che la scienza e la Bibbia si armonizzino insieme per indicare all' unisono la meravigliosa presenza di Dio. La prima ha il compito di mostrare le meraviglie visibili del creato e le sue leggi; la seconda, oltre a parlare delle meraviglie visibili del creato, descrive anche le realtà invisibili.
Come i magi sono stati condotti a Gesù dalla loro scienza e dalla profezia di Michea, anche oggi la scienza può condurre le persone alla consapevolezza dell' esistenza di una intelligenza superiore che ha ordinato il tutto. Le leggi matematiche che stanno alla base delle scienze lo fanno pensare. Il prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica nel 1984, durante un' intervista rilasciata al noto giornalista Giovanni Minoli, che io ho ascoltato, ha dichiarato che l' universo e il DNA impongono alla nostra mente di pensare che non siamo frutto del caso. Lo stesso Ennio De Giorgi, che è stato un grande matematico italiano dello scorso secolo, affermò che la matematica ci avvicina al Disegno di Dio.
Il mio augurio è che tu possa avvicinarti adesso a Gesù!