IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

sabato 5 aprile 2014

IL FRUTTO DELL' ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE

Genesi 2:15-17 (NR06)
"Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. Dio il Signore ordinò all’uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»."

Genesi 3:2, 3, 16, 17 (NR06)
"La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita."

Genesi 3:19, 21 (NR06)
"mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì."

Mi colpisce molto il fatto che, a causa della disubbidienza che spinse Eva e Adamo a mangiare quell' unico frutto "proibito", la prima donna creata dovette fare i conti coi dolori e le sofferenze per godere del frutto del suo grembo; mentre Adamo dovette scontrarsi con la fatica e il sudore per ottenere il frutto della terra.

Adamo poteva così riflettere ogni giorno, mentre svolgeva il suo faticoso lavoro quotidiano, sulle conseguenze della sua disubbidienza a Dio e, cosa più importante, poteva ringraziare il Padre Celeste perchè avrebbe fatto ricadere su di sè la conseguenza più drammatica: la morte di Gesù sulla croce.
Il simbolo del sacrificio di Cristo sta nell' animale innocente che venne scuoiato da Dio stesso affinché le nudità di Adamo ed Eva fossero coperte da tuniche di pelle.

Dobbiamo essere felici per la salvezza che Dio ci offre in Gesù Cristo e dobbiamo anche cercare di evitare, con l' aiuto divino, la disubbidienza alla volontà di Dio, contenuta nella sua Parola Scritta.









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