IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

sabato 18 ottobre 2014

IL VELO DEL TEMPIO, UNO SQUARCIO DA CIMA A FONDO

I versetti biblici da cui voglio partire sono i seguenti:
Matteo 27:51; Marco 15:38; Luca 23:45.
Questi versetti gettano luce su un dettaglio importantissimo che riguarda la morte di Gesù sulla croce.
Il velo del Tempio si squarcia da cima a fondo, proprio mentre Gesù muore sulla croce.
Che cosa rappresenta il velo del Tempio?
Perché assistiamo a questa lacerazione, a questo strappo?
Prima di rispondere a questa domanda, vorrei ancora condividere con te un altro testo della Bibbia:
Ebrei 10:20.
Il velo rappresenta la carne di Cristo.
Gesù, venendo nella carne, ha voluto manifestare, visivamente, la presenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Chiamerò questo Soggetto Plurale(Padre, Figlio e Spirito) semplicemente con la parola "Dio".
Se leggiamo Matteo 27:46, scopriamo che Gesù pronuncia queste parole:<<Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?>>. Gesù sta per morire. Tra un po', la tenda del Tempio sarà lacerata, strappata, squarciata da cima a fondo.
Che cosa significa tutto questo?
Il Signore ha voluto mostrarci concretamente ciò che ha dovuto, a causa del peccato, subire Dio, nella sua pluralità(Padre, Figlio e Spirito Santo).
Quella che molti chiamano "Trinità" ha subito, a causa del peccato, una lacerazione, un taglio completo e profondo, una spaccatura(Gesù sente per la prima volta, sulla croce, la separazione lacerante dal Padre, pronunciando le parole "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?").
Ci rendiamo conto di quanto sia grave e terribile il peccato che ha colpito al cuore Dio stesso?
Ringrazio Gesù con tutto il cuore perché Egli è anche la Vita e la Risurrezione(Giovanni 11:25) ed è Risorto.
Egli ha mostrato quanto sia pericoloso e distruttivo il peccato, ma ha anche fatto vedere a tutti che Dio è più potente della morte, sconfiggendola.
In virtù del sacrificio di Gesù sulla croce, anche noi possiamo vincere contro il peccato.
Lodiamo il Signore per questo!!

LA CHIESA LOCALE, UN CENTRO DI FORMAZIONE PERMANENTE

Desidero condividere idee e opinioni su un progetto, che possiamo chiamare “RIVOLUZIONE IN CHIESA”.

In particolare, esso prevede uno strumento utile a stimolare, coltivare ed esercitare due importanti doni("conoscenza"e "insegnamento"); stiamo parlando del Centro di Formazione Permanente, che dovrebbe essere attivato all'interno di ogni comunità.

La formazione(formale e pratica) e’ senza dubbio di importanza cruciale per la crescita di una chiesa. Gesu’ passava molto tempo a insegnare e questo implica, banalmente, che ci fosse qualcuno che riceveva questo insegnamento.

La formazione tras(forma) colui che la acquisisce. La chiesa e’ chiamata a essere tras(formata) dallo Spirito di Dio. Una chiesa che da monumento diventa movimento, da “panchinara” passa a “titolare in campo”(per usare espressioni del gergo calcistico).
Occorre dare spazio alla formAZIONE!
Ogni comunità, sulla base dei bisogni dei suoi membri, potrebbe progettare dei brevi e sintetici seminari di interesse generale. Inoltre, potrebbero rendersi necessari dei corsi formativi di interesse particolare, somministrabili a quei membri che intendono svolgere uno specifico Ministero Spirituale.

I dirigenti di una comunità locale, eventualmente con l' aiuto di uno o più esperti, dovrebbero disegnare l’ impalcatura didattica dei corsi, dei seminari, dei gruppi di studio.

Solo a titolo di suggerimento, faccio un piccolo elenco di possibili corsi:
1.     Tecniche di comunicazione interpersonale;
2.     Essere creativi per Dio;
3.     Dio e’ un Matematico;
4.     Come prendere decisioni in armonia con la volonta’ di Dio;
5.     Imparare ad imparare;
6.     Educazione sentimentale e sessuale;
7.     Educazione informatica;
8.    



Di ogni corso dovrebbe esistere almeno un libro di riferimento, ma non si deve disdegnare di dare spazio alle intuizioni e opinioni dei corsisti, a patto, ovviamente, di accogliere quelle che portano il segno dello Spirito Santo.
Spero che queste mie note possano essere fonte di ispirazione per molti dirigenti della Chiesa del Signore.
Chi vorrà realizzare un Centro di Formazione Permanente, di qualità, all' interno della propria comunità deve mettere in conto il verificarsi di difficoltà e la manifestazione di ostacoli di vario tipo.

Che il Signore ci benedica e ci protegga da Satana, il quale provera’ a boicottare questo tipo di percorso.

Questo è un esempio di come si può creare la struttura didattica del corso "Imparare a imparare":
Programma di "Imparare a imparare"
Relatore:_________________________
Anno ecclesiastico:____/_____

Contenuti da discutere
1. Osservare, meravigliarsi, provare CURIOSITA'/INTERESSE, porsi delle domande.
2. Decidere con quali risorse dare risposte alle domande.
3. I gruppi di studio/discussione, risorsa formidabile per l' acquisizione di conoscenza.
4. La lettura "veloce" come strumento potente per incamerare molte informazioni in poco tempo.
5. Come dominare un libro, anche molto voluminoso, facendo leva sulla sintesi.
6. Analisi o sintesi.
7. Dell’ oggetto di studio, saper cogliere i princìpi, le relazioni e le strutture sottostanti.


Testi di riferimento
Appunti prodotti dal relatore, solo se richiesti.
Per approfondimenti ulteriori, possono essere suggeriti dei libri.


Obiettivi formativi
Suscitare maggiore amore per l’ indagine(individuale e/o collettiva). Sviluppare le capacita’ di giudizio e saper criticare nel processo di apprendimento.
Sapere passare dall’ analisi di numerosi casi particolari alla sintesi che produce un insegnamento piu’ generale.


Prerequisiti
Tanta voglia di imparare!

Metodi didattici
Presentazione frontale interattiva e laboratorio

Modalita' di verifica dell' apprendimento*
Colloquio orale, solo dopo avere assegnato allo studente un semplice oggetto di studio


*Si consiglia vivamente di dare un riconoscimento, formale e pubblico, allo studente al termine della prova finale. Si puo’ trattare di un attestato/diploma prodotto dalla chiesa stessa, il quale sottolinea l’ importanza della formazione, specialmente quella che spinge all’ azione, al fare.

Questo, invece, è un esempio di struttura didattica del corso "Come essere creativi e innovativi per Dio":
Programma del corso "Come essere creativi e innovativi per Dio"
Relatore:_________________________
Anno ecclesiastico:____/_____

Contenuti da discutere
1. Il concetto biblico della novita’.
2. Essere “rubinetti aperti” per fare scorrere la Creativita’ dello Spirito del Dio Creatore.
3. Alcune semplici tecniche di creativita’:
i) Analogia;
ii) Associazione;
iii) Obiettivo Rovesciato;
iv) Che cosa…, se…;
v) Se io fossi…;
vi) I punti di vista.


Testi di riferimento
Appunti prodotti dal relatore, solo se richiesti.


Obiettivi formativi
Imparare a produrre idee “nuove”, spendibili per l’ opera di Dio.


Prerequisiti
Tanta voglia di imparare!

Metodi didattici
Presentazione frontale interattiva e laboratorio

Modalita' di verifica dell' apprendimento
La verifica dell’ acquisizione delle tecniche creative sara’ contestuale alle attivita’ di laboratorio. Potrebbe servire anche un breve colloquio.




sabato 4 ottobre 2014

DONI SPIRITUALI: ANCORA SULLA CONOSCENZA

"E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio." (‭Lettera ai Filippesi‬ ‭1‬:‭9-11‬ NR06)

"Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue" (‭Prima lettera ai Corinzi‬ ‭12‬:‭7-10‬ NR06)

Come si può vedere leggendo i due testi biblici che ho scelto, c'è una parola, "conoscenza", che ho evidenziato in rosso.
La parola "conoscenza" del primo brano e quella del secondo testo provengono praticamente dallo stesso termine greco.
Mi fa riflettere il legame che c'è tra l' amore(frutto dello Spirito Santo) e la conoscenza(dono dello Spirito).
In Genesi 4:1(CEI) leggiamo "Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino".
Il verbo "conoscere", in questo ultimo versetto, vuole dire "entrare in relazione profonda", "amare".
Se ci pensiamo, anche la parola "studio", attraverso cui si giunge alla conoscenza, viene dalla parola  latina "studium", che significa appunto "amore".

La lettera ai Filippesi dunque contiene questa esortazione: "il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento". Se questo accade, allora saremo in grado di apprezzare le cose
migliori, riconoscendo il loro valore, e potremo conoscere e ri-conoscere(discernere) i frutti di giustizia, di cui dobbiamo essere ricolmi.
Quindi l' amore non può fare a meno della conoscenza!
Ma la conoscenza che non genera amore non abbia posto nelle nostre vite.
Auguro a te e a me di aumentare la conoscenza di Gesù Cristo e tutto ciò che viene da Lui, affinché abbondi in noi l' amore e la giustizia.