"Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese." (Genesi 5:24 NR06)
Mi è sempre piaciuta l' immagine di Enoc che cammina con Dio.
Pensa, anche solo per un attimo, di essere con Dio e camminare con Lui.
Cosa fanno due amici che si incontrano e camminano insieme?
Beh, quello che mi viene in mente subito è:
passeggiare, parlare, condividere pensieri e sentimenti...
Cosa significa "camminare con Dio" ?
Oggi, con questo articolo, voglio invece , alla luce della Bibbia, analizzare brevemente che cosa vuol dire "non camminare con l' Eterno".
"Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino." (Genesi 3:8 NR06)
"Dio il SIGNORE chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?» Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto»." (Genesi 3:9-10 NR06)
È interessante notare, nelle prime pagine di Genesi, che Dio cammina nel giardino e sta cercando le sue creature "cadute".
Dio cammina da solo.
Eva e Adamo non sono con Lui, sono nascosti.
Gli abitanti dell' Eden non camminano con Dio. Perché?
Dopo aver mangiato il frutto dell' albero della conoscenza del bene e del male, Eva e Adamo si accorgono di essere nudi e si nascondono tra gli alberi.
Non camminano con Dio perché hanno peccato e non hanno il coraggio di starGli vicino, hanno paura.
Credo che "camminare con Dio" sia possibile se si sperimenta il perdono di Cristo, il quale ci riabilita a stare al cospetto del nostro Creatore e ci permette di camminare nuovamente con Lui.
La paura e il senso di colpa impediscono ai due abitanti di Eden di camminare con il loro Dio.
Essi se ne stanno fermi, nascosti, lontani da Colui che, camminando, li sta cercando per offrire loro una soluzione: la salvezza in Cristo.
Solo se siamo liberati dal senso di colpa e dalla paura, grazie a Gesù, possiamo dare a Dio la gioia di passeggiare con noi nel giardino della vita e possiamo camminare per andare verso coloro che si trovano nel peccato e senza una speranza.
Il mio augurio è che possiamo tornare a camminare con Dio, sia per godere della sua Presenza sia per cercare altri peccatori e offrire loro la speranza della salvezza in Cristo.
Questo blog vuole incoraggiarti a seguire la Bibbia, in particolare Gesù. Spero che ciò che leggerai sia per te edificante e possa aiutarti a incontrare Cristo.
IL VERSETTO
Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.
sabato 13 giugno 2015
sabato 9 maggio 2015
Confessare i peccati. Cosa significa e come si fa?
Poiché la mia intenzione, attraverso questo blog, è quella di promuovere la Parola di Dio, inizio col proporre alcuni testi biblici:
"Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia."(Proverbi 28:13 NR06)
"Io confesso il mio peccato, sono angosciato per la mia colpa." (Salmi 38:18 NR06)
"ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati." (Vangelo secondo Matteo 3:6 NR06)
"Molti di quelli che avevano creduto venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatte." (Atti degli Apostoli 19:18 NR06)
"Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia." (Lettera di Giacomo 5:16 NR06)
Vediamo prima che cosa è il peccato e il significato del verbo confessare:
1) la parola "peccato", la cui etimologia sembra sconosciuta, vuol dire violazione, colpa, errore, in particolare si riferisce alla trasgressione della volontà di Dio, espressa nella sua Parola Scritta;
2) il verbo "confessare" viene da 'cum'(con) e 'fateri'(dichiarare spontaneamente) e vuol dire far sapere, rendere noto.
È evidente che confessare i peccati richiede la decisione di non tenerli più nascosti e dunque
dichiararli.
Sì, ma a chi dobbiamo dichiarare le nostre colpe?
A noi stessi?
Soltanto a Dio?
A delle persone, che sono a loro volta peccatrici/peccatori come noi?
Ci sono persone che parlano in modo molto vago e generico del peccato, manifestando la consapevolezza che esiste, sì, il peccato, ma inteso quasi come un concetto astratto e lontano dalla loro vita di tutti i giorni. Una sorta di peccato collettivo, che rende, secondo il loro modo di pensare, praticamente inutile parlare di peccato individuale. L' idea di peccato va a braccetto con l' idea di responsabilità, e forse la responsabilità collettiva è più leggera da sopportare rispetto a quella individuale.
Forse tra i cinque testi proposti all' inizio di questo articolo, l' ultimo è il più scomodo per noi.
Perché?
Beh, perché ci dice molto chiaramente: "confessate i vostri peccati gli uni agli altri".
Chi lo fa? Ci sono membri di una chiesa che confessano i propri peccati individuali ad altri membri di chiesa?
C'è da dire che per dichiarare i nostri peccati alle nostre sorelle o ai nostri fratelli in Cristo dobbiamo avere fiducia in loro; inoltre coloro ai quali confessiamo le nostre trasgressioni non debbono essere animati dallo spirito del giudizio e della condanna; chi viene a conoscenza dei nostri peccati deve anche essere pronto ad aiutarci ad abbandonare i nostri errori.
Per me, un fulgido esempio di confessione dei peccati ci viene dato dall' apostolo Paolo che con molto coraggio e schiettezza dichiara senza minimizzare e senza sconti le sue terribili malefatte contro i primi cristiani del suo tempo.
Dice il Signore che se confesseremo i nostri peccati gli uni agli altri, otterremo grandi benefici!
Se confessiamo i nostri peccati a persone affidabili, animate da amore sincero, esse potranno pregare per noi e aiutarci affinché possiamo essere guariti dal peccato.
Confessare agli altri non vuol dire 'spiattellare ai quattro venti', ma significa dissociarsi dal male compiuto e assicurarsi il sostegno della chiesa che con la preghiera può aiutare ad abbandonare il peccato.
Il Signore Gesù ci aiuti a fare la Sua Volontà, anche quando ci sembra scomoda o impossibile.
Confessiamo i nostri peccati gli uni agli altri, in un ambiente di grande fiducia, amore vero, mutuo soccorso.
"Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia."(Proverbi 28:13 NR06)
"Io confesso il mio peccato, sono angosciato per la mia colpa." (Salmi 38:18 NR06)
"ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati." (Vangelo secondo Matteo 3:6 NR06)
"Molti di quelli che avevano creduto venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatte." (Atti degli Apostoli 19:18 NR06)
"Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia." (Lettera di Giacomo 5:16 NR06)
Vediamo prima che cosa è il peccato e il significato del verbo confessare:
1) la parola "peccato", la cui etimologia sembra sconosciuta, vuol dire violazione, colpa, errore, in particolare si riferisce alla trasgressione della volontà di Dio, espressa nella sua Parola Scritta;
2) il verbo "confessare" viene da 'cum'(con) e 'fateri'(dichiarare spontaneamente) e vuol dire far sapere, rendere noto.
È evidente che confessare i peccati richiede la decisione di non tenerli più nascosti e dunque
dichiararli.
Sì, ma a chi dobbiamo dichiarare le nostre colpe?
A noi stessi?
Soltanto a Dio?
A delle persone, che sono a loro volta peccatrici/peccatori come noi?
Ci sono persone che parlano in modo molto vago e generico del peccato, manifestando la consapevolezza che esiste, sì, il peccato, ma inteso quasi come un concetto astratto e lontano dalla loro vita di tutti i giorni. Una sorta di peccato collettivo, che rende, secondo il loro modo di pensare, praticamente inutile parlare di peccato individuale. L' idea di peccato va a braccetto con l' idea di responsabilità, e forse la responsabilità collettiva è più leggera da sopportare rispetto a quella individuale.
Forse tra i cinque testi proposti all' inizio di questo articolo, l' ultimo è il più scomodo per noi.
Perché?
Beh, perché ci dice molto chiaramente: "confessate i vostri peccati gli uni agli altri".
Chi lo fa? Ci sono membri di una chiesa che confessano i propri peccati individuali ad altri membri di chiesa?
C'è da dire che per dichiarare i nostri peccati alle nostre sorelle o ai nostri fratelli in Cristo dobbiamo avere fiducia in loro; inoltre coloro ai quali confessiamo le nostre trasgressioni non debbono essere animati dallo spirito del giudizio e della condanna; chi viene a conoscenza dei nostri peccati deve anche essere pronto ad aiutarci ad abbandonare i nostri errori.
Per me, un fulgido esempio di confessione dei peccati ci viene dato dall' apostolo Paolo che con molto coraggio e schiettezza dichiara senza minimizzare e senza sconti le sue terribili malefatte contro i primi cristiani del suo tempo.
Dice il Signore che se confesseremo i nostri peccati gli uni agli altri, otterremo grandi benefici!
Se confessiamo i nostri peccati a persone affidabili, animate da amore sincero, esse potranno pregare per noi e aiutarci affinché possiamo essere guariti dal peccato.
Confessare agli altri non vuol dire 'spiattellare ai quattro venti', ma significa dissociarsi dal male compiuto e assicurarsi il sostegno della chiesa che con la preghiera può aiutare ad abbandonare il peccato.
Il Signore Gesù ci aiuti a fare la Sua Volontà, anche quando ci sembra scomoda o impossibile.
Confessiamo i nostri peccati gli uni agli altri, in un ambiente di grande fiducia, amore vero, mutuo soccorso.
sabato 4 aprile 2015
Padre, Figlio e Spirito Santo
Poi Gesù, mentre saliva verso Gerusalemme, prese da parte i dodici {discepoli}; e, strada facendo, disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, perché sia schernito, flagellato e crocifisso; e il terzo giorno risusciterà». (Vangelo secondo Matteo 20:17-19 NR06)
Non solo nella versione della Bibbia Nuova Riveduta 2006, ma anche in almeno altre due traduzioni compare la triade(insieme di tre elementi) che ho cercato di mettere in evidenza coi colori.
Sembra chiaro che Gesù voglia mostrare che Tutti e Tre(Padre, Figlio e Spirito Santo) vanno incontro al castigo: 1) il Figlio dell' uomo sarà dato nelle mani...; 2) lo condanneranno...; 3) lo consegneranno... . E ancora: 1) schernito; 2) flagellato; 3) crocifisso.
Dovremmo meditare e riflettere profondamente sul fatto che Tutti e Tre siano stati colpiti dal castigo che noi, peccatori, meritavamo.
Ci rendiamo conto di cosa ha dovuto/voluto subire il nostro Dio e Salvatore affinché noi, peccatori, potessimo essere liberati e salvati?
1) È stato schernito: ciò significa che lo hanno deriso, preso in giro, sfottuto...
2) È stato flagellato: vuol dire che lo hanno picchiato, frustato, tormentato...
3) È stato crocifisso: i chiodi gli hanno trafitto, perforato e infilzato le mani...
E ancora:
"Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti." (Isaia 53:4-5 NR06)
Se ci pensiamo, Gesù ha dovuto sopportare non solo la derisione, le botte e i chiodi, ma ha anche dovuto portare su di sè le nostre malattie, i nostri dolori; le nostre trasgressioni e i nostri peccati lo hanno trafitto e le nostre iniquità lo hanno stroncato.
Ci rendiamo conto che il nostro castigo è ricaduto su di lui?
Riflettiamo, per un attimo soltanto, alla sommatoria delle trasgressioni di tutti gli esseri umani, compresi noi, le nostre iniquità, errori ed orrori, malattie e dolori, sofferenze e disperazioni, concentrate su Gesù agonizzante...
Riusciamo a immaginare quanto è costato al nostro Dio salvarci?
Egli ha voluto sopportare tutto questo dolore per offrire a noi la guarigione, la pace e la salvezza.
Cosa dovremmo essere pronti a fare per il nostro Salvatore? La nostra risposta nei Suoi confronti è adeguata a quello che Lui ha fatto per te e per me?
La nostra vita mostra vera gratitudine nei confronti di Dio?
Sono sotto gli occhi di tutti le terribili e sconcertanti conseguenze del peccato, del male senza limiti, della cattiveria.
Grazie a Dio, abbiamo una speranza, fondata sulla resurrezione di Cristo: tutto il dolore e la sofferenza di cui è pieno il nostro mondo cesseranno per lasciare il posto alla gioia di coloro che avranno atteso, con fede e obbedienza, il ritorno(in gloria) di Cristo, il quale si manifesterà alla fine dei tempi e regalerà la Vita Eterna e Felice ai salvati, a quelle donne e quegli uomini che avranno vissuto secondo gli insegnamenti del Vangelo.
Cara lettrice/caro lettore, il mio augurio è che tu ed io possiamo essere pronti per la seconda venuta del Signore. Siamo pronti?
Non solo nella versione della Bibbia Nuova Riveduta 2006, ma anche in almeno altre due traduzioni compare la triade(insieme di tre elementi) che ho cercato di mettere in evidenza coi colori.
Sembra chiaro che Gesù voglia mostrare che Tutti e Tre(Padre, Figlio e Spirito Santo) vanno incontro al castigo: 1) il Figlio dell' uomo sarà dato nelle mani...; 2) lo condanneranno...; 3) lo consegneranno... . E ancora: 1) schernito; 2) flagellato; 3) crocifisso.
Dovremmo meditare e riflettere profondamente sul fatto che Tutti e Tre siano stati colpiti dal castigo che noi, peccatori, meritavamo.
Ci rendiamo conto di cosa ha dovuto/voluto subire il nostro Dio e Salvatore affinché noi, peccatori, potessimo essere liberati e salvati?
1) È stato schernito: ciò significa che lo hanno deriso, preso in giro, sfottuto...
2) È stato flagellato: vuol dire che lo hanno picchiato, frustato, tormentato...
3) È stato crocifisso: i chiodi gli hanno trafitto, perforato e infilzato le mani...
E ancora:
"Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti." (Isaia 53:4-5 NR06)
Se ci pensiamo, Gesù ha dovuto sopportare non solo la derisione, le botte e i chiodi, ma ha anche dovuto portare su di sè le nostre malattie, i nostri dolori; le nostre trasgressioni e i nostri peccati lo hanno trafitto e le nostre iniquità lo hanno stroncato.
Ci rendiamo conto che il nostro castigo è ricaduto su di lui?
Riflettiamo, per un attimo soltanto, alla sommatoria delle trasgressioni di tutti gli esseri umani, compresi noi, le nostre iniquità, errori ed orrori, malattie e dolori, sofferenze e disperazioni, concentrate su Gesù agonizzante...
Riusciamo a immaginare quanto è costato al nostro Dio salvarci?
Egli ha voluto sopportare tutto questo dolore per offrire a noi la guarigione, la pace e la salvezza.
Cosa dovremmo essere pronti a fare per il nostro Salvatore? La nostra risposta nei Suoi confronti è adeguata a quello che Lui ha fatto per te e per me?
La nostra vita mostra vera gratitudine nei confronti di Dio?
Sono sotto gli occhi di tutti le terribili e sconcertanti conseguenze del peccato, del male senza limiti, della cattiveria.
Grazie a Dio, abbiamo una speranza, fondata sulla resurrezione di Cristo: tutto il dolore e la sofferenza di cui è pieno il nostro mondo cesseranno per lasciare il posto alla gioia di coloro che avranno atteso, con fede e obbedienza, il ritorno(in gloria) di Cristo, il quale si manifesterà alla fine dei tempi e regalerà la Vita Eterna e Felice ai salvati, a quelle donne e quegli uomini che avranno vissuto secondo gli insegnamenti del Vangelo.
Cara lettrice/caro lettore, il mio augurio è che tu ed io possiamo essere pronti per la seconda venuta del Signore. Siamo pronti?
sabato 28 marzo 2015
Siate allegri.
Devo confessare che non amo tanto la parola "religione", nonostante il suo significato profondo sia degno di considerazione: essa ricorda il legame tra Dio e coloro che lo adorano.
La brevità di questo articolo ha come scopo quello di concentrare la nostra riflessione su un quesito, che, se vogliamo, è anche un gioco di parole:
Religione = Religionoia o religioia ??
Il nostro rapporto con Dio e la chiesa che frequentiamo è caratterizzato dalla noia o dalla gioia?
Noia o gioia?
Vi lascio con alcuni versetti biblici:
"siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Lettera ai Romani 12:12 NR06)
"Affanno e tribolazione mi hanno colto, ma i tuoi comandamenti sono la mia gioia" (Salmi 119:143 NR06)
"Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. (Prima lettera ai Tessalonicesi 5:16-18 NR06)
Cara lettrice, caro lettore, la vera gioia è possibile solo in Cristo.
Queste sono parole di Gesù: "Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo" (Vangelo secondo Giovanni 16:33 NR06)
La brevità di questo articolo ha come scopo quello di concentrare la nostra riflessione su un quesito, che, se vogliamo, è anche un gioco di parole:
Religione = Religionoia o religioia ??
Il nostro rapporto con Dio e la chiesa che frequentiamo è caratterizzato dalla noia o dalla gioia?
Noia o gioia?
Vi lascio con alcuni versetti biblici:
"siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Lettera ai Romani 12:12 NR06)
"Affanno e tribolazione mi hanno colto, ma i tuoi comandamenti sono la mia gioia" (Salmi 119:143 NR06)
"Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. (Prima lettera ai Tessalonicesi 5:16-18 NR06)
Cara lettrice, caro lettore, la vera gioia è possibile solo in Cristo.
Queste sono parole di Gesù: "Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo" (Vangelo secondo Giovanni 16:33 NR06)
domenica 1 marzo 2015
Gesù o Barabba?
A volte ci troviamo a dovere affrontare delle situazioni che sono molto difficili da capire e decifrare.
Siamo spettatori o attori di certi fatti che sono incomprensibili e ci chiediamo perché le cose hanno preso una direzione che secondo noi è chiaramente sbagliata.
La Bibbia, che è la Parola di Dio, ci mostra alcuni episodi su cui, secondo me, occorre riflettere.
Quando ti trovi a dover vivere esperienze in cui si manifesta un' evidente ingiustizia o accadono cose che tu non permetteresti mai, prova a riflettere sui prossimi versetti biblici, scritti in corsivo neretto.
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. E il governatore si rivolse di nuovo a loro, dicendo: «Quale dei due volete che vi liberi?» E quelli dissero: «Barabba». E Pilato a loro: «Che farò dunque di Gesù detto Cristo?» Tutti risposero: «Sia crocifisso». Ma egli riprese: «Che male ha fatto?» Ma quelli sempre più gridavano: «Sia crocifisso!»
Siamo spettatori o attori di certi fatti che sono incomprensibili e ci chiediamo perché le cose hanno preso una direzione che secondo noi è chiaramente sbagliata.
La Bibbia, che è la Parola di Dio, ci mostra alcuni episodi su cui, secondo me, occorre riflettere.
Quando ti trovi a dover vivere esperienze in cui si manifesta un' evidente ingiustizia o accadono cose che tu non permetteresti mai, prova a riflettere sui prossimi versetti biblici, scritti in corsivo neretto.
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. E il governatore si rivolse di nuovo a loro, dicendo: «Quale dei due volete che vi liberi?» E quelli dissero: «Barabba». E Pilato a loro: «Che farò dunque di Gesù detto Cristo?» Tutti risposero: «Sia crocifisso». Ma egli riprese: «Che male ha fatto?» Ma quelli sempre più gridavano: «Sia crocifisso!»
Allora egli liberò loro Barabba; e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Vangelo secondo Matteo 27:20-23, 26 NR06)
Che male aveva fatto Gesù?
È incomprensibile che Barabba, noto malandrino e carcerato, sia stato liberato e Gesù, invece, sia stato flagellato e mandato a morire sulla croce.
Che male aveva fatto Gesù?
La domanda che umanamente sorge spontanea è: "Perché questa ingiustizia?"
Eppure, era nel piano di Dio che Gesù, innocente, dovesse morire sulla croce al posto di tutti i "Barabba".
Quando assistiamo a delle clamorose ingiustizie, sulle quali possiamo fare ben poco, stringiamo i denti, anche se è difficile, e pensiamo a tutti quei torti che Gesù ha dovuto sopportare per salvare gli ingiusti(noi, peccatori).
Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità. I nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo d’Alfeo e Taddeo; Simone lo Zelota e
Giuda l’Iscariota, quello stesso che poi lo tradì. (Vangelo secondo Matteo 10:1-4 NR06)
Questo secondo brano biblico che ho riportato ci parla di uno dei dodici discepoli, Giuda l' Iscariota, che Gesù stesso fece entrare nella "squadra" dei suoi più stretti collaboratori(Luca 6:12-14).
Non sapeva Gesù che Giuda lo avrebbe tradito?
Noi, al posto di Gesù, avremmo dato ad un traditore la possibilità di collaborare con noi??
Da un punto di vista umano, anche questo fatto è incomprensibile!
Quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparve anche la zizzania. E i servi del
padrone di casa vennero a dirgli: “Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come
mai, dunque, c’è della zizzania?” Egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. I servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a coglierla?” Ma egli rispose: “No, affinché, cogliendo la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. (Vangelo secondo Matteo 13:26-29 NR06)
Sono molti i racconti biblici in cui vediamo il Signore seguire una logica completamente diversa da quella umana: «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. (Isaia 55:8 NR06)
Se ci accorgiamo della presenza di "erbaccia cattiva", noi, esseri umani, siamo tentati di estirparla; ma il Signore ci invita a riflettere sulla possibilità che la zizzania cresca insieme con l' erba buona, perché forse cogliendo l' erba cattiva si rischia di distruggere anche quella buona.
Il Signore ci chiede di reagire in modo saggio e misurato davanti alle ingiustizie(anche quelle più clamorose e incomprensibili).
Dobbiamo confidare nella giustizia divina e soprattutto nell' amore eterno di Dio, che tutto vede, tutto sa e tutto "aggiusterà" ( Giudicherà il mondo con giustizia, giudicherà i popoli con rettitudine. (Salmi 9:8 NR06) ) .
Che male aveva fatto Gesù?
È incomprensibile che Barabba, noto malandrino e carcerato, sia stato liberato e Gesù, invece, sia stato flagellato e mandato a morire sulla croce.
Che male aveva fatto Gesù?
La domanda che umanamente sorge spontanea è: "Perché questa ingiustizia?"
Eppure, era nel piano di Dio che Gesù, innocente, dovesse morire sulla croce al posto di tutti i "Barabba".
Quando assistiamo a delle clamorose ingiustizie, sulle quali possiamo fare ben poco, stringiamo i denti, anche se è difficile, e pensiamo a tutti quei torti che Gesù ha dovuto sopportare per salvare gli ingiusti(noi, peccatori).
Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità. I nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo d’Alfeo e Taddeo; Simone lo Zelota e
Giuda l’Iscariota, quello stesso che poi lo tradì. (Vangelo secondo Matteo 10:1-4 NR06)
Questo secondo brano biblico che ho riportato ci parla di uno dei dodici discepoli, Giuda l' Iscariota, che Gesù stesso fece entrare nella "squadra" dei suoi più stretti collaboratori(Luca 6:12-14).
Non sapeva Gesù che Giuda lo avrebbe tradito?
Noi, al posto di Gesù, avremmo dato ad un traditore la possibilità di collaborare con noi??
Da un punto di vista umano, anche questo fatto è incomprensibile!
Quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparve anche la zizzania. E i servi del
padrone di casa vennero a dirgli: “Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come
mai, dunque, c’è della zizzania?” Egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. I servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a coglierla?” Ma egli rispose: “No, affinché, cogliendo la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. (Vangelo secondo Matteo 13:26-29 NR06)
Sono molti i racconti biblici in cui vediamo il Signore seguire una logica completamente diversa da quella umana: «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. (Isaia 55:8 NR06)
Se ci accorgiamo della presenza di "erbaccia cattiva", noi, esseri umani, siamo tentati di estirparla; ma il Signore ci invita a riflettere sulla possibilità che la zizzania cresca insieme con l' erba buona, perché forse cogliendo l' erba cattiva si rischia di distruggere anche quella buona.
Il Signore ci chiede di reagire in modo saggio e misurato davanti alle ingiustizie(anche quelle più clamorose e incomprensibili).
Dobbiamo confidare nella giustizia divina e soprattutto nell' amore eterno di Dio, che tutto vede, tutto sa e tutto "aggiusterà" ( Giudicherà il mondo con giustizia, giudicherà i popoli con rettitudine. (Salmi 9:8 NR06) ) .
sabato 31 gennaio 2015
Gesù riceve il castigo per salvare noi, peccatori
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. (Isaia 53:5 NR06)
Voglio raccontarvi una mia esperienza, che non posso dimenticare, vissuta a Taranto, quando non avevo ancora 18 anni ed ero lì per sottopormi alla visita medica di leva presso la Marina Militare.
È sera.
A Taranto, il caldo di Giugno si sente e non abbiamo affatto voglia di dormire.
La Nazionale di calcio, allenata da Azeglio Vicini, ha vinto la sua ennesima partita del Mondiale Italia '90.
Spero che la Nazionale di Totò Schillaci si laurei tetracampione del mondo!
Nella mia camerata ed in quelle vicine quasi nessuno ha voglia di dormire, anche se la luce è spenta.
Lo spirito del cameratismo goliardico prende il sopravvento: qualcuno rompe il primo istante di silenzio con un' apparentemente innocua espressione cui tutti siamo abituati: " Buona notte! ".
Ognuno di noi si fa prendere da una voglia incontenibile di augurare a tutti la buona notte, ad alta voce, e, come in una reazione a catena, quel gentile "buona notte!" salta di bocca in bocca fino ad essere pronunciato all' unisono da circa (30 ragazzi) x (5 camerate), per un tempo molto lungo.
In effetti, ė baldoria!
Il nostro corale gesto non piace al giovane guardiamarina, nostro ufficiale di riferimento.
Con voce autorevole e determinato a riportare l' ordine e il silenzio nelle camerate, prima esterna tutto il suo disappunto, poi chiede che venga fuori il nome del responsabile di quello scompiglio, contrario alle regole di caserma.
Poiché l' omertà ci seduce, il giovane ufficiale ci costringe tutti quanti a scendere dalle brande per passare la notte inquadrati nel cortile della caserma, fino a quando il responsabile non sarà individuato.
Dopo poco, ci ritroviamo tutti in riga, inquadrati, fuori delle nostre camerate.
Tic tac tic tac...
Sono già passati 20 minuti e di tornare a letto non si parla. Davanti a noi il giovane e determinato ufficiale in divisa bianca ci dice che è disposto a passare tutta la notte lì con noi se nessuno dice chi è stato ad avere l' idea di fare baldoria. Minuti di silenzio e ammonimenti scandiscono la nostra forzata permanenza in cortile.
Sì, è vero, sotto le stelle, ma con gli occhi rigati dal sonno e con una severa punizione all' orizzonte, se il nome del responsabile non salta fuori.
Dopo non so quanto tempo, quel ragazzo che ha dato il via a quel coro irriverente finalmente alza la mano e riconosce la sua colpa.
Il guardiamarina gli comunica la punizione: spazzare tutto il cortile.
Sapete cosa fa quel guardiamarina quando quel ragazzo impugna la scopa e la paletta?
Lui, proprio lui, con la divisa da ufficiale, prende gli attrezzi dalle mani del "colpevole" e si mette a spazzare il cortile.
Non dimenticherò facilmente quella lezione!
Quell' ufficiale di marina ha dato la "punizione" e l' ha fatta ricadere su di se'.
Come dice il versetto biblico all' inizio di questo articolo, noi, peccatori, abbiamo pace e salvezza grazie al castigo che meritavamo ma che Gesù ha fatto ricadere su di se', morendo sulla croce.
Il nostro Dio è risuscitato, è vivente ed è il potente che salva.
Oggi la salvezza è per te.
Accetta Gesù come tuo personale Signore e Salvatore e decidi di credere in Lui e ubbidire alla sua Parola con l' aiuto dello Spirito Santo.
Metti alla prova Gesù nella tua vita, chiedendogli di aiutarti a fare la sua Volontà.
Voglio raccontarvi una mia esperienza, che non posso dimenticare, vissuta a Taranto, quando non avevo ancora 18 anni ed ero lì per sottopormi alla visita medica di leva presso la Marina Militare.
È sera.
A Taranto, il caldo di Giugno si sente e non abbiamo affatto voglia di dormire.
La Nazionale di calcio, allenata da Azeglio Vicini, ha vinto la sua ennesima partita del Mondiale Italia '90.
Spero che la Nazionale di Totò Schillaci si laurei tetracampione del mondo!
Nella mia camerata ed in quelle vicine quasi nessuno ha voglia di dormire, anche se la luce è spenta.
Lo spirito del cameratismo goliardico prende il sopravvento: qualcuno rompe il primo istante di silenzio con un' apparentemente innocua espressione cui tutti siamo abituati: " Buona notte! ".
Ognuno di noi si fa prendere da una voglia incontenibile di augurare a tutti la buona notte, ad alta voce, e, come in una reazione a catena, quel gentile "buona notte!" salta di bocca in bocca fino ad essere pronunciato all' unisono da circa (30 ragazzi) x (5 camerate), per un tempo molto lungo.
In effetti, ė baldoria!
Il nostro corale gesto non piace al giovane guardiamarina, nostro ufficiale di riferimento.
Con voce autorevole e determinato a riportare l' ordine e il silenzio nelle camerate, prima esterna tutto il suo disappunto, poi chiede che venga fuori il nome del responsabile di quello scompiglio, contrario alle regole di caserma.
Poiché l' omertà ci seduce, il giovane ufficiale ci costringe tutti quanti a scendere dalle brande per passare la notte inquadrati nel cortile della caserma, fino a quando il responsabile non sarà individuato.
Dopo poco, ci ritroviamo tutti in riga, inquadrati, fuori delle nostre camerate.
Tic tac tic tac...
Sono già passati 20 minuti e di tornare a letto non si parla. Davanti a noi il giovane e determinato ufficiale in divisa bianca ci dice che è disposto a passare tutta la notte lì con noi se nessuno dice chi è stato ad avere l' idea di fare baldoria. Minuti di silenzio e ammonimenti scandiscono la nostra forzata permanenza in cortile.
Sì, è vero, sotto le stelle, ma con gli occhi rigati dal sonno e con una severa punizione all' orizzonte, se il nome del responsabile non salta fuori.
Dopo non so quanto tempo, quel ragazzo che ha dato il via a quel coro irriverente finalmente alza la mano e riconosce la sua colpa.
Il guardiamarina gli comunica la punizione: spazzare tutto il cortile.
Sapete cosa fa quel guardiamarina quando quel ragazzo impugna la scopa e la paletta?
Lui, proprio lui, con la divisa da ufficiale, prende gli attrezzi dalle mani del "colpevole" e si mette a spazzare il cortile.
Non dimenticherò facilmente quella lezione!
Quell' ufficiale di marina ha dato la "punizione" e l' ha fatta ricadere su di se'.
Come dice il versetto biblico all' inizio di questo articolo, noi, peccatori, abbiamo pace e salvezza grazie al castigo che meritavamo ma che Gesù ha fatto ricadere su di se', morendo sulla croce.
Il nostro Dio è risuscitato, è vivente ed è il potente che salva.
Oggi la salvezza è per te.
Accetta Gesù come tuo personale Signore e Salvatore e decidi di credere in Lui e ubbidire alla sua Parola con l' aiuto dello Spirito Santo.
Metti alla prova Gesù nella tua vita, chiedendogli di aiutarti a fare la sua Volontà.
sabato 3 gennaio 2015
PROGETTO "RIVOLUZIONE IN CHIESA"
Il padre di tutti i progetti che una comunità cristiana possa pensare e realizzare è denominato "Rivoluzione in Chiesa".
Per saperne di più, ti invito ad ascoltare l' audio presentazione che ho preparato per i visitatori del mio blog.
Per ascoltare, fai clic QUI
Per saperne di più, ti invito ad ascoltare l' audio presentazione che ho preparato per i visitatori del mio blog.
Per ascoltare, fai clic QUI
giovedì 1 gennaio 2015
ESSERE UNA PERSONA NUOVA
Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. (Vangelo secondo Giovanni 3:3-7 NR06)
Voglio prendere spunto da questo bellissimo brano della Bibbia per augurare a tutti i cari lettori di questo mio blog un buon anno, affinché sia migliore del precedente.
La domanda è: "cosa possiamo fare noi perché l' anno che inizia oggi sia veramente migliore di quello passato?"
La risposta ci viene suggerita dai versetti che ho riportato all' inizio di questo articolo:
se tu ed io saremo migliori, allora possiamo contribuire a rendere questo anno nuovo veramente migliore.
L' invito che Gesù rivolge a Nicodemo, per usare parole più vicine alla gente, è il seguente:
"Se vogliamo cambiare il mondo e gli altri, dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi, con l' aiuto di Dio".
“Bisogna che nasciate di nuovo”, ci dice Gesù!
Per un buon anno nuovo, dobbiamo diventare buone persone nuove, con l' insostituibile aiuto che viene dallo Spirito di Dio.
Voglio prendere spunto da questo bellissimo brano della Bibbia per augurare a tutti i cari lettori di questo mio blog un buon anno, affinché sia migliore del precedente.
La domanda è: "cosa possiamo fare noi perché l' anno che inizia oggi sia veramente migliore di quello passato?"
La risposta ci viene suggerita dai versetti che ho riportato all' inizio di questo articolo:
se tu ed io saremo migliori, allora possiamo contribuire a rendere questo anno nuovo veramente migliore.
L' invito che Gesù rivolge a Nicodemo, per usare parole più vicine alla gente, è il seguente:
"Se vogliamo cambiare il mondo e gli altri, dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi, con l' aiuto di Dio".
“Bisogna che nasciate di nuovo”, ci dice Gesù!
Per un buon anno nuovo, dobbiamo diventare buone persone nuove, con l' insostituibile aiuto che viene dallo Spirito di Dio.
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