IL VERSETTO

Gesu' e' la Via, la Verità e la Vita; nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo.

sabato 8 marzo 2014

L' AMORE E IL CORAGGIO DI GESÙ

Vangelo secondo Marco 5:1-20 (NR06)
<< Giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percuotendosi con delle pietre. Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti e a gran voce disse: «Che c’è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». Gesù, infatti, gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest’uomo!» Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli gli disse: «Il mio nome è Legione, perché siamo molti». E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. C’era là un grande branco di porci che pascolava sul monte. I demòni lo pregarono dicendo: «Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». Egli lo permise loro. Gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare. E quelli che li custodivano fuggirono e portarono la notizia in città e per la campagna; la gente andò a vedere ciò che era avvenuto. Vennero da Gesù e videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che aveva avuto la legione; e s’impaurirono. Quelli che avevano visto raccontarono loro ciò che era avvenuto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi cominciarono a pregare Gesù che se ne andasse via dai loro confini. Com’egli saliva sulla barca, l’uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va’ a casa tua dai tuoi e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te». Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si meravigliavano. >>

Ciò che mi colpisce molto di questo brano è il grande coraggio, evidentemente dettato dal grande amore, da parte di Gesù nei confronti di quello "spaventoso" indemoniato.
Proviamo ad immaginare un uomo che abita nei sepolcri, fisicamente molto forte ed anche pericoloso per gli altri. Avevano provato più volte a legarlo con le catene, ma riusciva a spezzarle. Immaginiamolo mentre urla e si percuote con delle pietre, di continuo, giorno e notte. In poche parole: una furia capace di terrorizzare chiunque!

I versetti biblici che ho riportato più su raccontano che l' indemoniato, vedendo Gesù da lontano, gli corse incontro.
Come reagiamo noi davanti ad una "furia scatenata" che ci viene incontro correndo, di cui sappiamo, tra l' altro, che ha una forza in grado di spezzare le catene?
Non mi risulta che Gesù abbia provato a scappare o abbia cercato di evitarlo.
Il Maestro era pronto a "incontrare" anche quell' uomo, evitato da tutti, perchè sapeva che aveva bisogno della guarigione divina.
Gesù non indietreggia, anzi lo aspetta e affronta il male che lo tormentava.
Quell' uomo era posseduto da circa duemila spiriti immondi e fu liberato, grazie alla forza di Gesù Cristo, da quelle catene spirituali che non era riuscito a spezzare con la sua forza fisica.
Mi colpisce anche il fatto che le persone fossero impaurite, vedendo l' uomo tranquillo e sano di mente, dopo l' intervento coraggioso e pieno di amore del Signore.

Dobbiamo avere anche noi il coraggio, e soprattutto l' amore, per potere affrontare anche situazioni e/o persone difficili. 

L' indemoniato rappresenta qualcosa di veramente complicato, da cui non dobbiamo scappare.

Ci possono essere "indemoniati", persone "intrattabili" che fanno "paura", intorno a noi che hanno bisogno del nostro coraggio e del nostro amore, affinchè possano tornare a essere persone sane e felici. Una volta guarite, queste donne e questi uomini possono raccontare le grandi cose che il Signore ha fatto per loro.

Il Signore ci dia la forza spirituale e la capacità di affrontare le situazioni, anche le più ardue!

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